Dalle sezioni del PCL

sant' anna di stazzema : come il cinema cambia la storia

7 Ottobre 2008

la nostra lettera pubblicata da il Tirreno ( ediz. naz. del 7/10 )

CARO SPIKE, FA’ LA COSA GIUSTA

Caro Spike Lee, ammetti di aver usato frasi assurde e sottilmente denigratorie verso i partigiani versiliesi. Quando dichiari al Tg2 che i partigiani prima attaccavano e poi scappavano lasciando la popolazione civile in balìa delle rappresaglie delle SS, dimostri solo la tua ignoranza della storia (non crediamo alla tua malafede). E quando Giorgio Bocca ti ricorda come veramente è andata in quegli anni, non basta dire: «Signor Bocca, io non sono un suo nemico».
Caro Spike Lee, fa’ la cosa giusta: studia di più e capirai che le stragi delle SS nazifasciste da Marzabotto a Vinca, qui appoggiate dalle Brigate Nere di Pavolini, non avvennero per rappresaglia: erano parte di un preciso metodo barbaro di guerra (già sperimentato su larga scala in Russia) per fare terra bruciata attorno ai banditi. Basta leggere con attenzione la sentenza del tribunale militare di La Spezia per non fare affermazioni così grossolanamente antipartigiane.
Non basta annunciare in testa alla pellicola che si tratta di fiction se poi si è così ambigui nel raccontare questa vicenda terribile. Caro Spike Lee, era proprio necessario indicare nel film come causa della strage di Sant’Anna il tradimento di un partigiano che guida in paese le SS per consentire la cattura del suo comandante? Certo, i partigiani non erano amati da tutti, specie da quei sedici fascisti di Salò ed SS italiane che guidarono i tedeschi per gli impervi sentieri verso Sant’Anna e poi parteciparono al massacro.
Caro Spike Lee, sai che gli angloamericani fecero cinque aviolanci in quel tempo ai partigiani versiliesi? Le polemiche che hanno sempre accompagnato la formazione Bandelloni, accusata di avere infiltrati al suo interno, non suggerì certo ai comandi angloamericani di lasciarla smobilitare, anzi la aggregarono - unica tra le formazioni che operavano nella zona - ai gruppi di combattimento che continuarono le loro azioni in Emilia, insieme con le truppe alleate, anche dopo la liberazione della Toscana.
Caro Spike Lee, tu dici che i partigiani scappavano e, anche se affermi il contrario, ne sminuisci il ruolo. Ma forse non sai che all’Asilo di Ruosina questi disorganici infiltrati misero in fuga truppe scelte tedesche munite di mortai e mitragliatrici causando loro molte perdite. Non accetteremo mai di accodarci alla canea revisionista che monta nel paese.
Caro Spike Lee, non vorremmo che questo clima di disinteresse, in definitiva di intenzionale affossamento della memoria storica della Resistenza, ti avesse confuso col suo grottesco e retorico antifascismo di maniera. La tua fama, alcuni tuoi buoni film, il tuo supporto ad Obama non ti danno il diritto di sentenziare su cose che evidentemente non conosci.
Caro Spike Lee, al sindaco Silicani e agli altri suoi sodali non interessa che la ribalta mediatica: in questo i tuoi interessi coincidono con i loro. Promuovere il film con dichiarazioni più o meno ambigue può essere una strategia che in Italia, visto il clima imperante, può anche funzionare; ma i tuoi connazionali sembrano non gradire molto il tuo film preoccupati come sono dai sinistri scricchiolii dell’edificio finanziario. Magari non crollerà il capitalismo, ma gli americani sembrano un po’ distratti.

lettera firmata da alcuni compagni del pcl

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FONTE

  • pclpisa@yahoo.it