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Comunicati Stampa PCL situazione Alitalia
20 Settembre 2008
(ANSA) - ROMA, 19 SET - «Il ritiro della offerta della Cai
è una vittoria dei lavoratori Alitalia, che con la loro
mobilitazione hanno respinto una soluzione umiliante per la
propria dignità. Ora l’unica soluzione della crisi, favorevole
ai lavoratori, è la nazionalizzazione della compagnia, entro un
processo di nazionalizzazione dell’intero trasporto aereo». È
la proposta che il Pcl avanza da tempo e che incontra un
consenso crescente tra molti lavoratori«. Questo il commento di
Marco Ferrando, del Partito comunista dei lavoratori (Pcl),
sulla vicenda Alitalia.
»La nazionalizzazione non dovrà essere ’a tempò - come per
Air France nel ’94 - ma definitiva, con la piena garanzia dei
posti di lavoro, l’assunzione dei precari della compagnia, la
tutela dei diritti contrattuali. Dovrà avvenire sotto il
controllo dei lavoratori, abolendo i privilegi scandalosi dei
dirigenti, vera fonte di spreco. Dovrà escludere ogni
indennizzo per i grandi azionisti e annullare i debiti verso le
banche, per tutelare i contribuenti«.
»Proponiamo a tutti i sindacati non firmatari del piano Cai
e a tutte le forze politiche della sinistra - conclude - di
battersi per questa soluzione radicale«. (ANSA).
Roma, 19 set. - (Adnkronos) - «Il ritiro della offerta della
Cai è una vittoria dei lavoratori Alitalia, che con la loro
mobilitazione hanno respinto una soluzione umiliante per la propria
dignità.Ora l’unica soluzione della crisi favorevole ai lavoratori è
la nazionalizzazione della compagnia, entro un processo di
nazionalizzazione dell’intero trasporto aereo. È la proposta che il
Pcl avanza da tempo e che incontra un consenso crescente tra i
lavoratori». Lo afferma Marco Ferrando del partito dei Comunisti
lavoratori.
«La nazionalizzazione non dovrà essere »a tempo« -come per Air
France nel ’94- ma definitiva, con la piena garanzia dei posti di
lavoro, l’assunzione dei precari, la tutela dei diritti contrattuali
-insiste- Dovrà avvenire sotto il controllo dei lavoratori, abolendo
i privilegi scandalosi dei dirigenti. Dovrà escludere ogni indennizzo
per i grandi azionisti e annullare i debiti verso le banche, per
tutelare i contribuenti».
«Proponiamo a tutti i sindacati non firmatari del piano Cai, e
a tutte le forze politiche della sinistra di battersi per questa
soluzione radicale -conclude- Ogni nuovo affidamento al mercato, cioè
ad altri pescecani acquirenti, si risolverebbe infatti in altri
sacrifici per i lavoratori e per i contribuenti».








