Rassegna stampa

PCL raccoglie firme per Dante De Angelis

articolo pubblicato su "Nuova del Sud" del 27 agosto 2008

16 Settembre 2008

Il caldo torrido e soprattutto le politiche anti lavoratrici del governo populista e razzista di centro destra, nonché l'opposizione di facciata di veltroniani e dipietristi hanno fatto passare in sordita l' inaudita decisione delle privatizzate Ferrovie dello Stato di licenziare il coraggioso macchinista/RLS Dante De Angelis, in forza al deposito locomotive di Roma S. Lorenzo, colpevole di aver esercitato il diritto di critica ed il ruolo di scrupoloso RLS. Con questo atto la Società vorrebbe chiudere la bocca ad un delegato che ha osato mettere in evidenza le possibili lacune, ammesse anche dallo stesso AD Moretti, che hanno determinato lo spezzamento di due Eurostar nell'arco di 10 giorni. Con questa azione, che segue quella degli 8 licenziamenti di Genova ai danni di operai che avevano già terminato l'attività di manutenzione programmata il gruppo dirigente delle FS spa apre uno scontro senza precedenti contro i lavoratori delle FS, ai quali si chiede di tacere anche quando, nel ruolo di RLS, hanno l'obbligo di segnalare ogni possibile elemento di rischio che possa pregiudicare la sicurezza dei lavoratori, dei treni e dei cittadini che ogni giorno li usano con fiducia.
Dopo le abbuffate di ipocrisia (precedenti la stesura del Testo Unico) che lo volevano al centro di un sistema virtuoso tendente al progressivo miglioramento delle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro, il ruolo del RLS, col licenziamento di Dante De Angelis, torna a essere quello delle origini: scomodo e, quindi, da ridurre al minimo, al silenzio. In più, Dante De Angelis è stato licenziato perchè ha posto al servizio della collettività, dei cittadini-viaggiatori, la propria esperienza, una sorta di garanzia che, per qualità del servizio ferroviario, si potesse contare soprattutto sui diretti artefici: i ferrovieri stessi.
Dinanzi ai vertici dei tre maggiori sindacati sempre più inerti e schierati per la difesa degli interessi aziendali, sempre più lontani dalla difesa intransigente degli interessi dei lavoratori, quando non sostengono apertamente le politiche intimidatorie e repressive delle ferrovie dello stato (vedi UIL trasporti); dinanzi alla classe politica di centro-destra e di centro-sinistra che, indifferentemente, ripete le stesse cose, facendo finta di litigare, mentre il costo della vita sale vertiginosamente (aumenti di alimentari , benzina e servizi), i salari sono sempre più di fame, il lavoro è sempre più precario ed i servizi sempre più privatizzati, mercificati e costosi per l' utenza è raro trovare rappresentanti sindacali che apertamente accettano di svolgere il ruolo di tutela dei lavoratori senza se e senza ma, sempre e dovunque.
La gravità dell'atto compiuto dalle Ferrovie dello Stato è tale che suona come un monito a tutti i lavoratori coraggiosi che tengono a cuore la difesa della sicurezza dei servizi erogati dalle aziende di cui sono dipendenti. Quindi un lavoratore della sanità dovrà guardarsi bene dal denunciare il macroscopico dissesto in cui versano gli ospedali pena il suo licenziamento; e così un dipendente della telefonia, deil servizio gas ect.
Per questo abbiamo tutti il dovere di rispondere in modo adeguato a questa sfida, richiedendo il reintegro immediato di Dante De Angelis.
Lo possiamo fare in vari modi. Ad esempio sviluppando il massimo della discussione, del dibattito e delle iniziative pubbliche sull' intera vicenda, sostenendo la campagna di solidarietà a Dante De Angelis firmando la raccolta firme online (www.firmiamo.it) e soprattutto preparando una campagna di massa che porti allo sciopero generale per il reintegro del macchinista Dante De Angelis.
I lavoratori della Basilicata devono far sentire la loro voce in una regione, gravemente colpita dai tagli ai servizi ferroviari e gravemente colpita dalla repressione antioperaia (licenziamento degli operai combattivi) così come accade alla Fiat-sata di Melfi e del suo indotto.
Il Partito Comunista dei Lavoratori della Basilicata è impegnato in questa campagna. Nei prossimi giorni organnizzerà raccolte di firme in alcuni comuni della Regione.

PARTITO COMUNISTA dei LAVORATORI FEDERAZIONE LUCANA

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