Dalle sezioni del PCL
Il Pcl saluta il primo sciopero nazionale dei call center
16 Settembre 2008
L’appuntamento di Roma, che vede scendere in piazza per la prima volta i lavoratori impiegati in tutti i call center produttivi è un appuntamento importante perchè migliaia di lavoratori
accomunati dal fardello della precarietà cominciano a lottare contemporaneamente su scala nazionale. Nei Call Center sono impiegati soprattutto molti giovani, ed in particolar modo donne che vi lavorano spesso in condizioni di precarietà senza contratti stabili e senza garanzie e diritti. Le aziende, dove questi lavoratori prestano servizio, puntano al supersfruttamento del vostro operato. Questo comporta l’espansione di contratti interinali, a progetto, di job on call e di esternalizzazioni, dove i lavoratori vengono considerati come merce, perché quello che realmente interessa è il profitto.
Per questo il Partito Comunista dei Lavoratori sostiene la vostra lotta
RICHIEDE:
- CONTARATTO A TEMPO INDETERMINATO PER TUTTI I LAVORATORI
- LA FINE DELLE POLITICHE DI ESTERNALIZZAZIONE
- SCIOPERO GENERALE CONTRO LE POLITICHE LIBERISTE
- L’ABROGAZIONE DI TUTTE LE LEGGI CHE FAVORISCONO LE AZIENDE ED IL PRECARIATO A SCAPITO DEI LAVORATORI
- LA FINE DELLE POLITICHE CONCERTATIVE
- IL CONTROLLO OPERAIO DELLE AZIENDE IN CRISI
- UN SALARIO MINIMO GARANTITO DI ALMENO1300EURO AL MESE, TOTALMETE DETASSATI