Rassegna stampa

Sinistra unita in piazza su strade separate (da Il Manifesto)

Appello per un corteo a Roma contro Berlusconi l'11 ottobre Ma i soci dell'ex Arcobaleno si dividono sul «democrat day» Micaela Bongi

10 Settembre 2008

Il percorso non è stato facile e ancora va completato. Oltre alle incertezze e alle immancabili divisioni, ci si è messo di mezzo anche Antonio Di Pietro convocando la sua giornata della «legalità». Ma alla fine il primo risultato è stato raggiunto. La sinistra si ritroverà in piazza, sabato 11 ottobre, per «un'iniziativa di massa pubblica e unitaria». L'idea prevalente è quella di un corteo nazionale a Roma, una manifestazione ben distinta da quella dell'Italia dei valori. Nell'appello dei promotori, che ha già raccolto duecento firme, si suggerisce una «mobilitazione a sinistra per 'fare insieme', al fine di suscitare un fronte largo di opposizione» che sappia cogliere «il carattere sistematico dell'offensiva delle destre sia sul terreno democratico che su quello civile e sociale», con l'ambizione di «sconfiggere il governo Berlusconi». Senza nascondere che dentro questo «fronte largo» di sinistra restano opzioni differenti sulle prospettive di «movimenti, partiti, associazioni, comitati e singoli» che si mobiliteranno sabato 11 su pace e disarmo, retribuzioni e pensioni, scuola, università, sanità, diritti dei lavoratori, violenza degli uomini contro le donne, laicità, vertenze territoriali, libertà democratiche e civili. Come racconta Piero Di Siena, portavoce del movimento politico per la sinistra (che con l'Associazione fiorentina di Paul Ginsborg lavora già da fine luglio a questo approdo con un seminario e un appello sull'opposizione al governo), negli ultimi giorni sono state superate le incertezze e c'è stata «un'esplosione» di consenso. Intorno all'appello dei 200 si sono riunite perfino le due anime di Rifondazione comunista, la maggioranza e l'area di Nichi Vendola (tra i firmatari infatti ci sono anche il governatore della Puglia e Fausto Bertinotti); per Sinistra democratica ci sono tra gli altri Gloria Buffo, Giorgio Mele, Silvana Pisa, Alfiero Grandi, Carlo Leoni. Hanno firmato anche esponenti dei Verdi (anche se il Sole che ride è al momento un po' defilato) e del Pdci. Per ora le adesioni sono a titolo individuale ma, dopo la riunione di lunedì tra i promotori se ne terrà un'altra, venerdì, con i segretari dell'ex Arcobaleno Paolo Ferrero, Grazia Francescato, Claudio Fava e Oliviero Diliberto per decidere se unirsi formalmente all'appello. A questo punto non si tratterà di una manifestazione dell'«unità comunista», come temevano i vendoliani quando la maggioranza ferreriana e il Pdci si stavano muovendo per l'11 ottobre dopo la chiamata lanciata da Marco Ferrando e il suo partito comunista dei lavoratori. Ma, se «Rifondazione per la sinistra» a questo punto si mobiliterà con più convinzione attorno all'iniziativa dell'11, l'ex maggioranza bertinottiana non dispera di poter andare in piazza, il 25 ottobre, anche con il Pd. Il coordinatore di Sinistra democratica, Claudio Fava, l'altroieri aveva inviato una lettera ai segretari dei partiti del centrosinistra «presenti e non presenti in parlamento», dunque anche a Walter Veltroni, chiedendo la «disponibilità a costruire una piattaforma e una mobilitazione di tutta l'opposizione», per non andare in piazza divisi. Ma ora lo stesso Fava, nonostante il suo pressing sul segretario del Pd per aprire la sua manifestazione alla sinistra, non vede molti margini: «Ci sono punti di elementare conflittualità politica al governo Berlusconi che si dovrebbero unire tutti insieme - spiega Fava - però il Partito democratico ha optato per una manifestazione con un profilo fortemente identitario, un Pd pride. La manifestazione dell'11, non egemonizzata da partiti, è il tentativo di offrire alla sinistra che c'è in questo paese un luogo di riferimento. Ci saremo a condizione che sia una manifestazione dell'opposizione contro il governo Berlusconi, tematizzando ragioni e contenuti di questa opposizione. Poi ciascuno manterrà il proprio percorso, il nostro non è quello di Paolo Ferrero, ma quello della Costituente di sinistra». Invece, continua Fava, il 25 «non saremo ospiti del Pd, alle manifestazioni si va insieme perché si organizzano insieme». Sinistra democratica il 20 settembre terrà un'iniziativa a porte chiuse per avviare la Costituente. Non un'assemblea aperta perché il 27 settembre, a Roma, sarà la vendoliana «Rifondazione per la sinistra» a tenere la sua iniziativa pubblica per rilanciare il progetto unitario sotto lo slogan pasoliniano delle «Belle bandiere». Non è escluso che proprio in quell'occasione sarà lanciato un appello al Pd perché la manifestazione del 25 ottobre non sia solo un Democrat day . Nel frattempo, i promotori dell'appuntamento dell'11 se da una parte vedono in quell'appuntamento un'occasione per «uscire dalla depressione», incrociano anche le dita pensando al confronto numerico con l'iniziativa di Antonio Di Pietro.

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FONTE

  • luca.prini@libero.it