Rassegna stampa

LODO ALFANO · Sit-in l'11 ottobre. Lo stesso giorno scelto da Ferrero (da il Manifesto)

Tonino torna in piazza e guasta la festa al Prc Sara Menafra ROMA

6 Settembre 2008

Di Pietro non molla. Ai colpi di cannone contro il Pd in tema di giustizia, ha sommato una manifestazione «anti lodo Alfano» da tenersi l'11 ottobre. Ovvero, due settimane prima di quella che il Pd sta organizzando per il 25 dello stesso mese. L'ha annunciato ieri dalle pagine del Riformista : «Ebbene sì - ha spiegato - L'11 ottobre ci sarà il grande evento di apertura della nostra campagna referendaria "Salva premier 2008". E' il primo giorno utile per la raccolta delle firme. L'iniziativa ha già un nome: sarà "la prima giornata della legalità"». Inutile dire che sì, molto probabilmente in piazza si finirà per parlare pure di Nicola Latorre e della richiesta arrivata dalla procura di Milano, che vuole usare le sue conversazioni all'epoca della scalata Unipol a Bnl per indagarlo. Il leader dell'Italia dei valori ha già chiarito come si comporterà il suo partito: «Prima dell'inizio della legislatura ho inviato ai nostri candidati un vademecum che tutti hanno sottoscritto. Nelle clausole c'era scritto che in questi casi l'Italia dei valori da sempre il via alle richieste di autorizzazioni a procedere. L'unica differenza è quando trattiamo di reati d'opinione, per cui valutiamo caso per caso». Il Partito democratico ha evitato ogni commento. Walter Veltroni sta mettendo tutte le sue forze nella manifestazione che si svolgerà alla fine di quel mese e, almeno sui numeri, non teme concorrenza. Il problema semmai sarà su chi dei suoi si farà vedere in piazza con Di Pietro. Arturo Parisi, già nelle prime file di piazza Navona, proprio ieri ha annunciato che sosterrà il referendum anti Lodo Alfano: «Lo firmerò e credo che sia doveroso da parte del Pd». E a chi gli ha ricordato le polemiche che seguirono la sua partecipazione al sit in dipietresco, l'ex ministro della Difesa ha replicato seccato: «Se io ero a piazza Navona, 4 mesi prima tutto il Pd si è alleato con Di Pietro, come se il Di Pietro di allora non fosse il Di Pietro di sempre». Certo alla piazza dell'ex pm di Manipulite parteciperà la nascitura lista civica lanciata da Paolo Flores D'Arcais e Marco Travaglio, di giorno in giorno più lontana dal partito rossoverde. Più complicato sarà l'impatto che quel sit in avrà sulla già inguaiata sinistra. Già, perché da almeno un mese l'ingarbugliato universo a manca del Pd sta pensando a come affrontare l'autunno e i suoi calori. Marco Ferrando e il Partito comunista dei lavoratori hanno proposto una manifestazione unitaria della sinistra e la nuova direzione del Prc insieme ai Comunisti italiani avevano individuato proprio l'11 ottobre - sufficientemente lontano dal corteo del Pd e una settimana prima della manifestazione lanciata da Cobas ed Rdb - come la data giusta per mettere in pratica l'idea. Proprio lunedì prossimo doveva essere indetta la conferenza stampa che avrebbe dato il via alla mobilitazione «contro il governo». E invece, giusto ieri, Di Pietro ha piazzato il suo calcio di rigore. «Stiamo ancora valutando il da farsi», spiega Giovanni Russo Spena, che però ammette che quella di Di Pietro, almeno sul lodo Alfano, non sarà una piazza «nemica»: «Credo che per noi sarà impossibile cambiare la data, la nostra sarà una manifestazione ben diversa da quella dell'Italia dei valori. Avremo una piattaforma ampia, sul carovita, la scuola, Alitalia». Il tema del lodo Alfano potrebbe finire per far dialogare le due piazze, almeno sulla battaglia referendaria:«Ne discuteremo al comitato politico convocato per la prossima settimana, il 12 e 13 settembre. Personalmente sono favorevole alla distinzione delle funzioni tra giudici e pm e credo che l'indulto vada difeso. Con Di Pietro però condivido la battaglia sul lodo Alfano. Bisogna raccogliere le firme e far votare il referendum per l'abolizione». C'è poi una parte che avrebbe voluto cambiare data anche senza l'incognita Di Pietro: Sinistra critica ed Rdb da giorni premono per ridiscutere l'appuntamento dell'11, considerato troppo vicino allo sciopero indetto da Cobas, Rdb appunto, e SdL e hanno convocato un'assemblea per discutere sul da farsi per il prossimo martedì a Roma. Qualunque sarà la linea scelta dalla maggioranza del Prc, la data dell'11 ottobre guasta il sonno di Nichi Vendola e della sua corrente politica. Gli ex bertinottiani stavano valutando di partecipare sia al corteo indetto dal partito, sia a quello del 25 ottobre purché quest'ultimo fosse caratterizzato come una manifestazione ampia e non del solo Partito democratico. Walter Veltroni non ha fatto granché per farli sentire di casa. Ma è pur vero che la partecipazione al sit in di piazza Navona lo scorso 8 luglio è stata tra i tanti temi al centro dello scontro congressuale. Se le due piazze dell'11 si terranno per mano, concentrarsi su altri appuntamenti sarà più semplice.

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FONTE

  • luca.prini@libero.it