Rassegna stampa

Zona 3, dodici sedute in otto giorni: i consiglieri fanno incetta di gettoni (da il Giornale)

Commissioni record in agosto, il Comune potrebbe arrivare a sborsare fino a 12mila euro per le presenze L’opposizione: «Scimmiottano i veri politici». La replica: «I costi? Sono ben altri»

8 Agosto 2008

Partiamo da un dato di fatto: ogni consigliere di zona percepisce un gettone di 46,50 euro netti per un’ora di presenza - bastano 31 minuti per la verità - in commissione consiliare. Precisiamo poi che ciascun commissario ha a disposizione un massimo di undici sedute mensili retribuite, l’equivalente di 511,50 euro a testa. Infine paragoniamo il numero delle commissioni convocate in Consiglio di Zona 3 nei primi otto giorni di agosto con quello degli altri consigli cittadini, lasciando stare Palazzo Marino che ha chiuso i battenti per tutto il mese.
Sono dodici per l’esattezza, quasi una media di due al giorno, quanto basta insomma per dare la possibilità a ciascun consigliere di arrivare ad accumulare l’intera retribuzione consentita.
Unico in tutta la città ad aver messo in calendario un numero così alto di commissioni e recidivo per di più, perché lo aveva già fatto l’anno scorso, il consiglio di via Sansovino potrebbe arrivare a far sborsare al Comune oltre 12 mila euro in una manciata di giorni, spesa massima teorica calcolata sulla presenza a ciascuna delle dodici sedute di tutti e 23 i consiglieri. Che finora sono in media una quindicina per volta - precisano gli addetti ai lavori -, di certo non pochi tenendo conto del periodo estivo. Per chiedere la sospensione delle convocazioni agostane, salvo casi di estrema urgenza, e per cercare di contenere così i costi della pubblica amministrazione, a fine giugno l'opposizione aveva presentato una mozione. «È successo come l’anno scorso - dice il consigliere di zona 3 Luca Prini, (Partito Comunista dei Lavoratori) -. Hanno deciso di metterla all’ultimo punto dell’ordine del giorno e di non discuterla nemmeno». E a guardare gli argomenti e gli orari delle convocazioni, continua Prini, non si capisce quale sia la necessità di farle adesso. «In una delle ultime, siamo stati un’ora a leggere le risposte della vigilanza urbana a segnalazioni di cittadini fatte mesi fa - racconta
Prini -. Ancora una volta la maggioranza del Cdz 3 ha convocato un gran numero di commissioni inutili con il solo scopo di far percepire i gettoni di presenza. E a fine mese ne faranno altrettante per gli assenti». Paragonata alle altre spese, sarà pure una goccia nel mare, aggiunge il consigliere, ma eticamente e moralmente è un brutto segnale e dimostra la piccineria di una maggioranza politica che antepone i propri interessi a quelli generali dell’amministrazione. «Scimmiottano in tutto e per tutto i veri politici», conclude Prini.
«Sono sempre e comunque responsabili i presidenti delle commissioni che le convocano - risponde il presidente del Cdz 3, Pietro Viola (An) -. Materialmente io faccio da notaio, posso non essere d’accordo, ma non imporre di non farle». Le sedute nella settimana centrale di agosto sarebbero assurde, secondo Viola,ma quelle programmate nella prima e nell’ultima possono servire per chiudere l’attività. Tirati in ballo, i presidenti di commissioni danno prima una versione ufficiale dei fatti e cioè che Milano d’agosto non è più quella di un tempo quando tutto chiudeva e nessuno rimaneva in città. Poi arriva anche quella ufficiosa e ammettono che il risvolto economico ha comunque il suo peso. «Può essere che qualcuno voglia farsi il gettone pieno - dice Andrea Ancona, presidente della commissione sicurezza (Lega Nord) -. Chi rimane a Milano qualcosa fa e anche i consiglieri di opposizione vengono a tutte le sedute. L’avidità non ha parte...». E poi, aggiunge Ancona, i costi della politica sono ben altri.

Giulia Guerri

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FONTE

  • luca.prini@libero.it