Dalle sezioni del PCL

Scandalo della sanità, centro-sinistra e centro-destra complici nella rapina ai danni dei cittadini

Ora più che mai, se ne vadano tutti, governino i lavoratori!

14 Luglio 2008

Lo scandalo che in queste ore travolge la giunta regionale abruzzese, il suo presidente Ottaviano Del Turco, l'assessore alla sanità Bernardo Mazzocca e decapita di fatto l'intero Partito Democratico, ha in realtà un carattere rigorosamente bipartisan, perchè l'inchiesta e gli arresti, vedono coinvolti anche esponenti di primo piano del popolo delle libertà come gli ex assessori regionali, Antonio Boschetti e Vito Domenici entrambi di Forza Italia. Dunque da qui la prima lezione: i due poli borghesi non solo governano alla stesso modo ma sono anche sodali nel rapinare i cittadini.

La vicenda alla base di questo terremoto è tristemente nota agli abruzzesi, nelle sue conseguenze. Da alcuni anni, infatti, la sanità regionale è interessata da una gigantesca operazione di “risanamento” che si è tradotta, nel taglio di servizi, nella chiusura di ospedali, nell'introduzione degli odiosi ticket, nel licenziamento del personale precario della sanità pubblica (400 lavoratori solo quest'anno), nell'accorpamento dei reparti e in altre misure che hanno ridotto la sanità regionale in condizioni drammatiche. Ci avevano raccontato che tutto ciò era necessario per ripianare l'enorme deficit accumulato dalla sanità pubblica (circa 682 milioni di euro), e che non era colpa di nessuno (se non forse degli abruzzesi che si ammalavano troppo) se la spesa era andata fuori controllo. Ci avevano anche detto una cosa particolarmente strana e cioè, che i debiti contratti dal sistema sanitario sarebbero stati cartolarizzati a cura della Fira (la finanziaria regionale) e così chi li deteneva (le cliniche private), li poteva cedere come un qualsiasi titolo di credito. Geniale! L'inchiesta della guardia di finanza, ha accertato che solo con questo giochetto, i padroni delle cliniche private hanno lucrato qualcosa come 100 milioni di euro per crediti del tutto inesistenti (dei quali ne hanno restituito ai politici dei due schieramenti una ventina di milioni in tangenti).

Non c'è partito dell'attuale maggioranza che ha governato la regione che possa dirsi estraneo a quanto avvenuto. Non Rifondazione Comunista che con due consiglieri e un assessore, ha evidentemente preferito volgere altrove lo sguardo, non il partito dei Comunisti Italiani e nemmeno quegli stinchi di santo dell'Italia dei valori. Delle due l'una; o complici o talmente inetti da non comprendere ciò che avveniva sotto i loro occhi, in ogni caso colpevoli.

Il Partito Comunista dei Lavoratori Abruzzo invece, è stato in questi anni al fianco dei lavoratori precari della sanità e a più riprese ha denunciato l'anomalia di un sistema che si descriveva al collasso ma che ciò nonostante, continuava a versare centinaia di milioni di euro in rimborsi alle cliniche private. Chiediamo oggi, quale minima misura di pubblica decenza che tutti i lavoratori nel frattempo licenziati siano reintegrati nel loro posto di lavoro, la confisca delle cliniche private coinvolte nell'inchiesta (anche a tutela dei lavoratori di quelle cliniche), chiediamo l'immediata dimissione del consiglio regionale ormai totalmente delegittimato e la convocazione di nuove elezioni al più presto possibile.

Di fronte allo spettacolo oscena offerto da un sistema allo sbando, si fa sempre più necessaria un'alternativa di potere che veda i lavoratori assumere le redini della società, perchè davvero: se non ora quando?

PCL Abruzzo

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FONTE

  • otto6@tiscali.it