Rassegna stampa

«Gli operai in piazza contro Berlusconi» - Ferrando prevede una rapida fine dell’epoca del Pd e del Pdl

Il portavoce nazionale del Partito comunista dei lavoratori ospite domenica a Vittadone

25 Giugno 2008

Costruire una alternativa operaia al Berlusconismo e ricostruire un quadro di lotta di classe nel mondo del lavoro, ricomponendo l’unità d’intenti tra i soggetti operai.Queste le regole base secondo l’ex senatore Marco Ferrando, portavoce nazionale del Partito comunista dei lavoratori per arrivare a «Mandare tutti a casa, destra e Partito democratico, per arrivare a un governo dei lavoratori». L’esponente nazionale di estrema sinistra ha tracciato un bilancio della attuale situazione politica nazionale in un incontro pubblico organizzato dal Partito comunista dei lavoratori provinciale lodigiano e del Sud Milano presso l’ex scuola materna di Vittadone, piccola frazione di Casalpusterlengo. Prima di Ferrando il consigliere comunale casalese Leopoldo Cattaneo ha tracciato un quadro sulla situazione del PCdL nel territorio che vede la costituzione di cinque circoli: San Giuliano con Sergio Borsato, Sordio, Paullo, Casalpusterlengo e Castiglione, con la presenza anche di un consigliere comunale a Sordio (Massimo Ranetti) e percentuali di voti dell’ordine del due per cento alle ultime politiche. Cattaneo ha annunciato la nascita di un «coordinamento tra le fabbriche del territorio» e una grande manifestazione antirazzista e anti xenofoba in programma a Lodi per il 5 luglio alla quale il PCdl ha chiesto l’adesione a tutti gli esponenti della sinistra .Nel suo intervento invece Ferrando ha tracciato un panorama nazionale partendo dalla «trasformazione dello storico Partito comunista italiano da partito operaio di sinistra a partito organico della borghesia italiana» premessa per il «disastro condizionato del governo di Prodi e per il successivo suicidio elettorale della sinistra guidata da Walter Veltroni. Ora - ha detto Ferrando - la destra Berlusconiana è ancora più solida e forte ma anche se in questo momento appare vincente teme lo scoppio delle contraddizioni sociali a cui la sua politica di asservimento dei “poteri forti” della nazione lo condurrà». Ferrando ha portato l’esempio di Sarkozy in Francia «prima osannato e ora contestato dalla piazza» immaginando che nel giro di un anno anche il governo Berlusconi sarà «contestato dalla classe operaia sulle piazze d’Italia, che finalmente si saranno tolte il bavaglio che hanno loro messo la classe dirigente della sinistra storica e i sindacati».

"Cittadino" del 24-6-2008 F. Dionigi

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FONTE

  • pcl-lodi@tiscali.it