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Altro che remigrazione! Combattere il padrone!
Fuori i fascisti dalle città!
23 Novembre 2025
Pubblichiamo il comunicato della sezione della Romagna del Partito Comunista dei Lavoratori sul corteo di sabato scorso promosso da ambienti fascisti a Ravenna per propagandare la cosiddetta remigrazione.
Per oggi a Ravenna è prevista la manifestazione “Remigrazione”, promossa dall’omonimo comitato sorto a livello nazionale che riunisce varie sigle della galassia neofascista (Casa Pound, Rete dei patrioti…).
Ai giardini Speyer sarà tenuto alle 14,30 un contropresidio a cui il Partito Comunista dei Lavoratori sezione Romagna invita alla massima partecipazione.
La “remigrazione” di cui si parla non è altro che la deportazione delle persone migranti, bersaglio dell’odio xenofobo dei fascisti di ieri e di oggi, ed è il cavallo di battaglia di un movimento razzista e suprematista europeo e mondiale, che mira a espellere non solo i migranti “irregolari”, ma promuove la rimozione “volontaria” di tutte le persone di background migratorio, “non assimilabili”, “non desiderate”, anche con i documenti in regola. Insomma una deportazione di massa di infausta memoria.
Ravenna non è una sede casuale; la destra da tempo fomenta l’odio per le persone migranti che il Governo a traino post-fascista – non potendo bloccare gli sbarchi come promesso in campagna elettorale – fa giungere nei porti delle regioni “rosse” (o percepite come tali) dopo inutili viaggi estenuanti e disumani, con l’obiettivo di destabilizzare il tessuto sociale e fomentare il razzismo.
Alla base c’è l’idea fascista di una nazione etnicamente pura, bianca, che va a braccetto con la teoria della “sostituzione etnica” con cui la destra tenta da sempre di sovradeterminare l’autonomia delle donne.
Come hanno dimostrato anche recentemente gli esiti del quinto quesito al referendum CGIL anche parte della classe operaia sta abboccando al vecchio giochino dei padroni del “divide et impera”. Se le condizioni di vita e di lavoro peggiorano, se aumenta l’insicurezza, la colpa non è dell’oppresso diverso, dalla pelle scura, ma dei salari fermi da vent’anni, della precarizzazione selvaggia, dell’aumento dei prezzi dei beni fondamentali, della perdita del potere d’acquisto, della repressione e della criminalizzazione del dissenso, dalla sete di profitto di un sistema, il capitalismo, in completa bancarotta.
Fomentare razzismo, xenofobia, paura del diverso, propagandare complottismi paranoici come la “grande sostituzione etnica” è l’arma del potere padronale per mantenere gli sfruttati in una condizione di subalternità, e continuare a fare impunemente profitti sulla pelle di tutt* i lavorator*, di tutti i colori.
Non solo è doveroso respingere questi rigurgiti fascisti, xenofobi e razzisti: occorre smascherare la loro propaganda quale essa è, lo specchietto per le allodole contro la rabbia operaia. La classe padronale trae vantaggio dai migranti tre volte. In primo luogo, ha depredato e continua a depredare intere regioni del mondo con pratiche imperialiste e colonialiste, producendo miseria, guerre e migrazioni; poi utilizza le persone migranti come manodopera senza diritti e a basso costo nelle fabbriche e nei campi, – i primi a strillare contro una vera “remigrazione” sarebbero proprio i padroni e padroncini della ricca Romagna, del porto e dei campi. Infine le usa come spauracchio ed esercito industriale di riserva per tenere bassi i salari di tutt*, dividere la classe operaia e incanalare le proteste in un binario morto.
Il vero nemico è il capitale!
Fuori i fascisti, gli xenofobi e i razzisti dalle nostre città!
Chi ruba il tuo salario, chi ti rende insicuro, chi ti butta fuori di casa è il padronato!








