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Sahara Occidentale: cinquant'anni di orgoglio e lotta per l’autodeterminazione
12 Novembre 2025
Il 6 novembre è stato il cinquantesimo anniversario della Marcia Verde (1975), mediante la quale il Regno del Marocco invase il Sahara Occidentale. Trump ha cercato di legittimarla riconoscendo la sovranità marocchina nella sessione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU del 30 e 31 ottobre. La Lega Internazionale Socialista (LIS) sostiene la lotta del popolo saharawi.
TRUMP MIRA A LEGITTIMARE L'OCCUPAZIONE ALL'ONU
Il 10 dicembre 2020, Donald Trump proclamò che gli USA riconoscevano che “l’intero territorio del Sahara Occidentale… fa parte del Regno del Marocco”. Afferma che la proposta marocchina di autonomia per il Sahara fosse l’unica base credibile per risolvere il conflitto e che uno Stato saharawi indipendente “non è un’opzione realistica” per la soluzione. Gli USA hanno presentato al Consiglio di Sicurezza dell’ONU una proposta di risoluzione che è stata votata il 31 ottobre ed è passata con undici voti a favore e tre astenuti, e che respingiamo categoricamente.
IMPLICAZIONI GEOSTRATEGICHE
Trump agisce nel quadro della tutela degli Accordi di Abramo di “normalizzazione” tra Israele e altri paesi, tra cui anche il Marocco. Il sionismo premia il tradimento con assistenza militare e logistica contro il Fronte Polisario, e con l’incentivo di grandi affari. L’imperialismo yankee cerca di rafforzare un’alleanza chiave nel Maghreb per fare pressione sull’Algeria, aumentare la sua influenza in un’area strategica per il controllo dell’Atlantico e del Nord Africa, le rotte migratorie, sfruttare le risorse naturali del Sahara Occidentale e consolidarsi in un continente in cui si acuisce anche la competizione inter-imperialista con le potenze europee, la Cina e la Russia.
SINTONIA CON IL PIANO DI MOHAMED VI
La proclamazione unilaterale di Trump è in sintonia con il piano di Mohamed VI (2007) per ottenere legittimità e legalizzare l’occupazione del Sahara, considerato parte delle sue “province del sud”. Ciò implica seppellire definitivamente l’autodeterminazione, mai attuata a causa dell’ipocrisia della MINURSO, in un territorio ancora da decolonizzare, con un popolo che resiste agli attacchi dell’esercito marocchino, al “Muro della Vergogna” e alla violazione sistematica dei diritti umani.
I TRADIMENTI DI SANCHEZ
Lo Stato spagnolo, tramite il governo “progressista” di Pedro Sánchez, si è allineato alla politica imperialista. Storicamente, come ex potenza coloniale del Sahara, manteneva un discorso che riconosceva il percorso di decolonizzazione e sosteneva l’autodeterminazione. Tuttavia, ha abbandonato questa posizione con la visita di Sánchez a Rabat nel 2022, durante la quale inaugurò ufficialmente “una nuova fase” nei rapporti bilaterali. Il regime monarchico marocchino esercita un ruolo chiave come gendarmi della frontiera sud dell’Unione Europea riguardo ai flussi migratori, usandoli come strumento di pressione politica. Nel frattempo, sottomette il suo popolo all’autoritarismo, alla povertà estrema e alle disuguaglianze sociali, provocando grandi mobilitazioni giovanili negli ultimi giorni.
SAHARA OCCIDENTALE E PALESTINA: UNA SOLA CAUSA
Il Sahara Occidentale e la Palestina condividono la stessa lotta, legata dalla storia, dalla resistenza e dalla dignità dei loro popoli. Entrambe le nazionalità oppresse affrontano gli stessi nemici colonialisti e imperialisti che, sotto la protezione delle potenze occidentali e l’ipocrisia dell’ONU, hanno permesso decenni di occupazione, saccheggio e negazione del diritto all’autodeterminazione. I saharawi e i palestinesi lottano per sopravvivere, per recuperare la loro terra, identità e sovranità nazionale. Non è casuale che nelle manifestazioni si canti: “Il Marocco uccide, l’Europa sponsorizza”, lo stesso slogan si ripete per il rifiuto del genocidio in Palestina, sostituendo il Marocco con Israele
L’AUTONOMIA NON È AUTODETERMINAZIONE!
Solidarizzare con il popolo saharawi è fondamentale affinché la loro giusta causa non venga dimenticata né silenziata dalle manovre diplomatiche. Per questo resistono, insieme al Fronte Polisario, nei campi di Tinduf e nelle mobilitazioni all’estero. La Lega Internazionale Socialista (LIS) continuerà a sostenere la lotta del popolo saharawi, perché un’autonomia sotto la sovranità marocchina non è emancipazione, ma legittimazione del colonialismo.
Nel 50° anniversario dell’invasione marocchina del Sahara Occidentale, alziamo in alto le bandiere dell’autodeterminazione e di un Sahara libero! Con la convinzione che sia necessario sconfiggere il capitalismo imperialista e raggiungere una soluzione socialista per garantire la piena liberazione del popolo saharawi.








