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Russia e Cina a sostegno del piano Trump-Blair-Netanyahu
30 Settembre 2025
«La Russia sostiene e accoglie sempre con favore qualsiasi sforzo di Trump volto a porre fine alla tragedia in corso» e auspica «che questo piano venga attuato e contribuisca a una conclusione pacifica in Medio Oriente». Così ha dichiarato a nome di Putin il suo portavoce Dmitrij Peskov, dopo aver ricordato che Mosca ha mantenuto i contatti con tutte le parti in conflitto. Cioè anche e innanzitutto con Netanyahu.
Parallelamente, la Cina ha ufficialmente offerto la propria collaborazione al piano.
È l'ulteriore riprova, se ve ne era bisogno, che la Russia e la Cina coltivano semplicemente i propri interessi imperialisti. Al pari dell'imperialismo USA e degli imperialismi europei.
Non solo non hanno mai neppure pensato di rompere con Israele, ma hanno coltivato i propri interessi al massimo livello anche durante i due anni del genocidio. La Cina è tuttora il terzo partner commerciale di Israele su scala globale, e le sue aziende sono coinvolte persino nella terra occupata della Cisgiordania. La Russia ha coltivato con Netanyahu una relazione diretta e persino personale, sfociata non a caso nel voto comune all'ONU tra Russia e Israele il 24 febbraio 2025 contro la condanna dell'invasione russa dell'Ucraina, in occasione del terzo anniversario dall'inizio dell'invasione.
Più in generale, la questione palestinese e mediorientale è entrata nella partita negoziale tra l'imperialismo americano e l'imperialismo russo.
La Russia vuole da Trump un'apertura alle sue mire annessioniste in Ucraina e alla guerra che le persegue. Offre a Trump come partita di scambio un proprio ruolo moderatore e complice in Medio Oriente. Così è stato nei confronti dell'Iran, quando la Russia offrì la propria intercessione per un suo disarmo nucleare concordato, durante l'aggressione sionista americana a Teheran. Così è oggi sul versante delle organizzazioni della resistenza palestinese. L'appoggio russo al piano Trump-Blair-Netanyahu, nel momento in cui questo rivendica la distruzione della resistenza palestinese, è una pugnalata alla schiena di quest'ultima. Un invito alla sua resa umiliante.
Tempi duri per i campisti. Per chi non solo si ostina a negare la natura imperialista di Russia e Cina, ma addirittura attribuisce loro un ruolo internazionale progressivo. La verità dei fatti sbugiarda illusioni e bugie, riportando ogni volta le cose alla realtà.
La resistenza palestinese non ha amici in alto ma solo in basso. Gli imperialismi vecchi e nuovi sono tutti dall'altra parte della barricata, la barricata di Israele e Netanyahu.