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A sostegno degli scioperi per la Palestina
17 Settembre 2025
L'ulteriore salto dell'offensiva genocida dello Stato coloniale di Israele con l'invasione militare di Gaza City pone una volta di più l'esigenza della più ampia mobilitazione antisionista a sostegno della resistenza palestinese. Una mobilitazione che vada al di là della pur giusta e importante iniziativa della Sumud Flotilla sul terreno del soccorso umanitario della popolazione colpita. Peraltro la stessa difesa e protezione della flotilla dalle minacce militari omicide di Israele richiama la necessità di un salto della mobilitazione generale.
Il salto della mobilitazione passa per l'ingresso del movimento operaio nella lotta a sostegno della Palestina, attraverso l'arma dello sciopero generale combinato col blocco totale di ogni traffico portuale o aereo con Israele. Solo l'azione diretta, radicale, di massa del movimento operaio può incidere sui rapporti di forza, colpire materialmente lo Stato sionista, aiutare la resistenza palestinese. È un'esigenza che si pone in ogni paese, su scala europea, su scala mondiale.
In questo quadro, il PCL sostiene tutte le diverse iniziative di sciopero promosse attualmente in Italia a sostegno della Palestina. Sia lo sciopero generale promosso da USB per la giornata del 22 settembre sia le iniziative promosse dalla CGIL per il 19 settembre.
Il sostegno pieno e incondizionato a ogni iniziativa di sciopero non ci esime dal rilevarne i limiti.
La direzione della CGIL ha atteso due anni e sessantamila palestinesi assassinati per indire finalmente un'iniziativa di sciopero sulla Palestina. E lo ha fatto per la concorrenza dello sciopero generale promosso da Unione Sindacale di Base per il 22 settembre. In più ha articolato la propria iniziativa in modo differenziato per categorie e territori, ha limitato il più possibile la portata dello sciopero, ha riproposto nella sua piattaforma le illusioni senza futuro attorno all'ONU senza un sostegno alla resistenza palestinese.
Dal canto suo, lo sciopero generale promosso da USB il 22 settembre, pur essendo stato convocato per tutte le categorie, sull'intera giornata, e su una piattaforma più avanzata, risente della logica molto autocentrata del gruppo dirigente USB anche nel rapporto con gli altri sindacati di base. Una logica estranea alla costruzione reale di un largo fronte di massa.
Per questo, partecipando a tutte le iniziative di lotta e di mobilitazione a sostegno della Palestina, e quindi in primo luogo a tutte le azioni di sciopero convocate, riproponiamo in ognuna di queste l' esigenza decisiva del più ampio sciopero generale, unitario, radicale, di massa contro lo stato sionista e la sua barbarie genocida; contro tutti gli imperialismi vecchi e nuovi che lo sostengono o ne sono complici; per un sostegno incondizionato alla resistenza palestinese; per una Palestina libera dal fiume al mare, laica, democratica, socialista, in un Medio Oriente socialista, libero dal sionismo e dall'imperialismo.