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No alle manovre degli imperialismi europei e della NATO
16 Settembre 2025
Il debordamento in Polonia dei droni russi come pretesto dell'intossicazione riarmista
Il quadro internazionale è in movimento sul fronte est europeo. Il recente “debordamento” dei droni russi in Polonia è divenuto il pretesto di un forte rilancio della propaganda militarista in Europa.
Si possono avere diverse possibili interpretazioni del “debordamento” russo. Dall'incidente casuale, al pari di altri fatti precedenti di analogo segno, alla volontà di saggiare a livello sperimentale la capacità di risposta del fronte NATO, e in esso l'atteggiamento americano, come sembrerebbe indicare il comunicato di Novosti del giorno successivo.
Certo invece è l'uso politico della vicenda all'interno del campo imperialista della UE. “La Russia ha attaccato la Polonia e minaccia di invadere l'Europa”, “Siamo sulla soglia di una nuova Sarajevo 1914”, “Si avvicina la terza guerra mondiale”... Anche la Presidenza della Repubblica italiana ha contribuito attivamente a tale immaginario.
Questa rappresentazione è falsa ma nient'affatto innocente. Il fatto di specchiarsi nella propaganda speculare filorussa (“L'Europa si prepara a invadere la Russia”, secondo il vangelo di Marco Travaglio) avvalora per effetto di rimbalzo la sua narrazione, nascondendone i veri fini.
I circoli imperialisti della UE usano la rappresentazione della grande guerra imminente per scopi molteplici e combinati: giustificare con la grancassa della propaganda la corsa alle armi massicciamente intrapresa – a carico di spese sociali e salari – per recuperare un proprio ruolo negoziale tra le potenze su scala globale; ingrassare i profitti della grande industria militare; esercitare una pressione sul più che recalcitrante imperialismo USA per ostacolare il suo avvicinamento a Mosca e il suo disimpegno militare in Europa; sorreggere l'iniziativa dei governi imperialisti cosiddetti “volenterosi” mascherando il binario morto su cui è finita, in assenza della copertura americana, e a fronte dell'immutata pressione militare dell'imperialismo russo in Ucraina.
È necessario contrastare questa campagna di intossicazione pubblica e tutte le sue traduzioni militari in termini di rafforzamento del fronte est, di nuove concentrazioni di truppe NATO, di esercitazioni di frontiera.
L'Ucraina ha naturalmente il diritto di difendersi dalla guerra d'invasione dell'imperialismo russo e dalla sua politica neocoloniale di annessioni, con tutti i mezzi di cui può disporre. Tanto più nel momento in cui la guerra sciovinista grande-russa gode della copertura dell'amministrazione Trump dentro una logica di spartizione dell'Ucraina tra le grandi potenze (ai russi le annessioni dei territori ucraini, agli americani i minerali ucraini).
Tuttavia agli imperialismi europei non interessano affatto le sorti dell'Ucraina quanto unicamente il proprio peso sulla bilancia degli equilibri mondiali. Per questo si riarmano. Per questo, ai fini del riarmo, enfatizzano la presunta imminenza della terza guerra mondiale. Non senza un pensiero ai propri interessi imperialisti nella stessa Ucraina.
Gli aiuti militari europei a Kiev chiedono in cambio un ruolo privilegiato per i capitalisti del vecchio continente nella futura ricostruzione del paese: in fatto di manodopera a basso costo, esenzioni fiscali per gli investimenti, disponibilità di materie prime. Insomma, le armi servono a ingrassare gli auspicati dividendi di una futura pace imperialista. Una futura “pace per procura”. Un tavolo negoziale cui i governi europei vogliono sedere, contro la manovra congiunta di Putin e di Trump di tagliarli fuori dal gioco. Il governo borghese di Zelensky copre attivamente le manovre imperialiste europee.
Il gioco degli imperialismi europei non ha nulla a che spartire con gli interessi dei lavoratori, delle lavoratrici, dei popoli oppressi. I governi europei che ostentano la “difesa dell'Ucraina” nel nome di libertà e giustizia sono gli stessi che finanziano ed armano lo Stato coloniale di Israele contro il popolo palestinese, e la sua barbarie genocida.
Non abbiamo nulla da difendere di questa Europa imperialista, a fronte degli imperialismi rivali e concorrenti. Ogni passo avanti del suo riarmo risponde agli interessi esclusivi delle sue classi dirigenti.
Siamo contro ogni escalation militare nel confronto fra le potenze, contro ogni economia di guerra, contro ogni guerra imperialista. Al fianco di tutti i popoli oppressi e paesi aggrediti, contro tutti gli imperialismi, vecchi e nuovi, a partire dal nostro. Oggi come ieri, e come sempre.