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Gran Bretagna. Giù le mani da Palestine Action!

20 Agosto 2025
palestineaction


Nel quadro di una grave intensificazione della repressione imperialista, lo Stato britannico ha messo al bando l'organizzazione Palestine Action ai sensi del Terrorism Act. Questa misura, sostenuta dai guerrafondai sia laburisti che conservatori, segna un inasprimento qualitativo della guerra della borghesia contro il dissenso. Deve essere osteggiata incondizionatamente da ogni lavoratore cosciente, da ogni comunista e da ogni oppositore dell'imperialismo britannico.

Il crimine di Palestine Action? Azioni dirette contro i trafficanti d'armi britannici, in particolare Elbit Systems, il produttore di armi israeliano complice del massacro dei palestinesi. Prendendo di mira le fabbriche Elbit, le basi della Royal Air Force e le aziende complici del terrore sionista, Palestine Action ha smascherato la macchina insanguinata dell'imperialismo britannico e il suo sostegno allo Stato sionista genocida. Per questo sono stati bollati come “terroristi”, mentre i veri terroristi siedono in Parlamento, indossano uniformi e sganciano bombe.

Siamo chiari: non si tratta di “violenza”. Si tratta dello Stato capitalista che difende il suo sacro diritto di trarre profitto dal massacro imperialista. Come insegnava Lenin, lo Stato borghese non è altro che “un corpo speciale di uomini armati” finalizzato alla repressione della classe operaia. Questo divieto dimostra ancora una volta che la classe dirigente britannica non si fermerà davanti a nulla per mettere a tacere la resistenza ai suoi crimini imperialisti.

Più di 500 persone sono già state arrestate, tra cui pensionati e manifestanti disabili, per il “reato” di aver esposto cartelli o indossato i distintivi del gruppo. La legge prevede fino a 14 anni di carcere per chiunque sia semplicemente ritenuto “sostenitore” del gruppo. Questo è il volto della democrazia capitalista: un sorriso ai ricchi, le manganellate per tutti gli altri.

I riformisti e le ONG progressiste si lamentano della “libertà di parola” e delle “libertà civili”, ma non offrono alcun programma per combattere la repressione statale. La risposta non sta nei tribunali o nelle petizioni, ma nella lotta di classe di massa. La classe lavoratrice britannica deve rompere con il Partito Laburista filoimperialista e costruire un nuovo partito dei lavoratori armato di un programma anticapitalista per guidare la lotta contro il capitalismo, l'imperialismo e il sionismo.

Rivendichiamo:

- No alla messa al bando di Palestine Action!
- Ritiro di tutte le accuse contro i manifestanti: libertà per tutti i prigionieri politici!
- Un'azione dei lavoratori per boicottare e punire tutti gli scambi e le relazioni con lo Stato sionista!
- Truppe e armi britanniche fuori dal Medio Oriente. Distruggiamo l'imperialismo con la rivoluzione operaia!

Solo la rivoluzione socialista può portare giustizia agli oppressi e porre fine allo spargimento di sangue imperialista. La vittoria della Palestina non richiede proteste liberali, ma la sconfitta dell'imperialismo britannico in patria e all'estero attraverso la rivoluzione socialista internazionale!

KD Tait

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