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Netanyahu telefona a Putin

11 Agosto 2025
netanyahuputin


Nel turbinio delle relazioni mondiali è bene tenere insieme tutti i tasselli. Anche quelli apparentemente secondari, ma non per questo privi di significato.

Il nuovo piano criminale di Netanyahu è al centro dello scenario internazionale, al pari dell'annunciato incontro fra Trump e Putin sulla guerra in Ucraina. Le due questioni sono formalmente distinte, e ciascuna delle due ha ovviamente le sue specificità. Ma significa che sono prive di possibili punti di contatto?

Il quotidiano La Repubblica (8 agosto) fornisce al riguardo un'informazione interessante, confermata da Axios, e non smentita: Netanyahu «avrebbe già discusso [del piano di occupazione di Gaza] con l'amministrazione americana e anche con il Presidente russo Vladimir Putin, con cui secondo un comunicato dell'ufficio del primo ministro il premier si è sentito all'inizio della settimana».

Si tratta dunque di un'informazione ufficiale, comunicata dal capo criminale dello Stato sionista, e da questi resa volutamente pubblica. È un fatto. Significa che il criminale Netanyahu cerca sponde in tutte le direzioni. In primo luogo, com'è ovvio, con l'amministrazione USA, sua grande protettrice. Ma anche con Putin, e questo per alcuni sarà una sorpresa. Non per noi.

Dopo la relazione privilegiata con l'imperialismo USA, Israele coltiva da tempo un proprio rapporto con l'imperialismo russo. Come abbiamo già evidenziato, tra Putin e Netanyahu sussiste una tacita intesa, testimoniata dai fatti: il 24 febbraio 2025 in sede ONU Israele ha votato assieme alla Russia e agli USA contro la condanna dell'invasione russa dell'Ucraina; Putin dal canto suo si è ben guardato in questi due anni dal contrastare la guerra genocida di Israele in Palestina; non ha fornito alcun aiuto all'Iran quando Netanyahu lo ha bombardato, e si anzi è prodigato come possibile garante del disarmo nucleare iraniano, a garanzia di USA ed Israele.

Ora assistiamo a un altro passaggio della cinica diplomazia imperialista. Netanyahu cerca coperture, e in ogni caso non belligeranza, per la sua nuova occupazione militare di Gaza. Putin è disposto a offrirgliela, e di riflesso ad offrirla all'imperialismo USA, se gli USA in cambio daranno soddisfazione alle ambizioni annessioniste dell'imperialismo russo in Ucraina. Netanyahu potrebbe metterci nel caso una buona parola, nel proprio stesso interesse.

Non facciamo previsioni. Constatiamo i fatti e li interpretiamo.

Certo chi vede nella Russia di Putin il fronte del progresso storico sarà sottoposto sempre più a docce gelate. Meditate, gente, meditate.

Partito Comunista dei Lavoratori

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