Dalle sezioni del PCL
Vittoria dei lavoratori Sofalegname!
21 Luglio 2025
Dal presidio ci era giunta notizia ieri sera, ma ora ecco il comunicato di SUDD COBAS: i lavoratori di Sofalegname hanno vinto ancora, dimostrando se ce ne fosse bisogno che solo con la lotta si cambiano le cose.
Come sezione Romagna siamo stati vicino ai lavoratori in presidio, con il costante rammarico di non riuscire a fare di più e meglio.
Prima li volevano schiavi, poi li volevano licenziati, ora li hanno tenaci, consapevoli e forti in una lotta esemplare! E soprattutto senza paura.
Comunicato del SUDD COBAS:
VITTORIA!
Firmato l’accordo in Prefettura che chiude la vertenza con una straordinaria vittoria degli operai e del sindacato. Quello che si diceva essere impossibile, si è realizzato.
- RIAPERTURA DELLO STABILIMENTO VIA GRAMADORA E STOP DELOCALIZZAZIONE
Da domani riaprirà Lo stabilimento di via Gramadora, con il rinnovo del contratto di comodato d’uso con cui Gruppo8 continuerà a concedere gli spazi alla Sofalegname. I reparti produttivi non verranno smantellati e si riprenderà a lavorare.
- BLOCCO DEI LICENZIAMENTI E AMMORTIZZATORI SOCIALI
Licenziamenti bloccati per i prossimi sei mesi e attivazione di un contratto di solidarietà.
- TRASPARENZA E GARANZIE SUL FUTURO
Gruppo 8 si impegna a dare continuità di flusso di commesse alla SOFALEGNAME per tutte le fasi di lavorazione fino ad ora svolte (dal fusto alla gomma). Un eventuale trasferimento di stabilimento dovrà essere effettuato dentro la provincia di Forlì, garantendo continuità occupazionale.
- RISANAMENTO
L’azienda si impegna ad un piano di risanamento della sua posizione contributiva e fiscale.
Fino a ieri eravamo tacciati di “irresponsabilità” per non aver accettato un accordo che avrebbe previsto solo l’attivazione degli ammortizzatori sociali accettando di fatto la chiusura dello stabilimento di via Gramadora. Da più parti veniva definito “il migliore risultato possibile”. Sarebbe stato solo un prolungamento di un agonia. Più che irresponsabili ci siamo presi la responsabilità di impedire la chiusura di uno stabilimento che avrebbe portato automaticamente a compimento prima una delocalizzazione della produzione e poi i licenziamenti.
Questo accordo non solo era possibile, ma era possibile dal primo giorno. Ci sono voluti comunque 17 giorni di sciopero.
Non saranno mesi facili per i lavoratori, ma abbiamo oggi la prospettiva della ripartenza e la conferma del fatto che la lotta paga.