Interventi
Trump, Putin, Xi, i tre terroristi
17 Luglio 2025
Tre terroristi fieramente armati l’un contro l’altro si contendono il dominio sul mondo.
La bizzarra visione negriana di un pianeta in cui un potere unitario di grandi potenti schiacciava masse di poveri indistinte e omogeneamente pauperizzate è soltanto un ridicolo lascito del passato.
Il primo terrorista, Donald Trump, con la guerra dei dazi vuole mettere l’America prima di tutto, ma è un’America zoppa della quale non fanno parte milioni di uomini e donne colpiti dall’ultima legge finanziaria che, a momenti, toglie loro pure l’aria per respirare.
Oltre ai danni per questi poveri reietti statunitensi, Trump sa che i suoi dazi provocheranno la chiusura di migliaia di fabbriche in tutto il mondo e una disoccupazione iperbolica. Da qui l’invito a trasferire tutte le attività produttive negli USA, rendendo il resto del mondo una massa produttivamente desertificata. Donald Trump è un vero e proprio terrorista economico.
E siccome Dio li fa e poi li accoppia, dietro Trump il famigerato criminale di guerra Netanyahu, responsabile dello sterminio di Gaza che si propone ormai da anni.
Costui con la sua politica criminale non colpisce mortalmente solo il popolo palestinese. Costui provoca di riflesso il crescere di una micidiale ondata di antisemitismo di massa che si lega al negazionismo che cova dentro l’onda nera reazionaria che sta sommergendo l’Europa e il mondo.
Come sostenitori di una Palestina laica e socialista e di una federazione mediorientale pluralista (altro che "due popoli e due stati"), formuliamo una inappellabile sentenza di condanna contro i criminali governanti dello Stato sionista di Israele.
In Occidente, poi, l’Unione Europea manifesta tutta la sua debolezza e le sue divisioni tra europei rampanti (Macron) e satelliti di Trump (come Salvini e Meloni). Fatto resta che questa Europa farà lievitare le spese militari, adottare politiche di bilancio antiproletarie e a sostegno delle imprese con aumento di tasse, liquidazione della spesa sociale e quant’altro.
In questo contesto diventano puramente provocatori progetti come quelli del ponte sullo stretto. Emerge come gli indirizzi di bilancio renderanno il Meridione d’Italia sempre più disperato e consegnato nelle mani delle mafie.
Da un altro versante, il terrorismo del criminale di guerra Vladimir Putin, la cui ingiustificabile condotta non può più avere nessuna ridicola copertura. Putin e la sua cerchia di magnati sono responsabili in primo luogo dell’oppressione di tutti i popoli della Federazione Russa. Putin e la gerarchia reazionaria della chiesa di Mosca perpetuano in forme nuove una cultura reazionaria e oscurantista. Le sue forsennate operazioni militari richiedono di spingere l’Ucraina a rimorchio delle potenze Occidentali e di legittimare il presidente Zelensky come incontaminato vessillo di Kiev.
Nessun sostegno, nessuna giustificazione al criminale Putin. Invece sostegno internazionalista agli oppositori russi di questa scellerata banda di liquidatori dell’Ottobre.
Infine, più defilata, la figura di Xi Jinping, il cui regime si basa su un allucinante supersfruttamento delle masse povere della Cina. Xi che forte del controllo sulle terre rare diventa sempre più potente. Xi che conta sul sostegno di mafie spregiudicate e che ha messo le mani sull’Africa.
Come marxisti rivoluzionari crediamo che la precondizione di ogni strategia politica sia la chiarezza: la verità è sempre rivoluzionaria.
Come compagni del PCL e della LIS siamo abituati ad andare controcorrente per sfuggire al gorgo degli abissi.
No al terrorismo dei briganti imperialisti. Sì alla rivoluzione socialista mondiale.