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La nostra solidarietà a Potere al Popolo

27 Giugno 2025

Un'infame operazione di infiltrazione poliziesca in diverse città

pap


Dichiariamo la nostra piena solidarietà a Potere al Popolo, oggetto di un'infame operazione di infiltrazione poliziesca in diverse città (Milano, Bologna, Roma, Napoli).

Cinque casi documentati di infiltrazione prolungata – di almeno otto mesi – non sono un episodio tra i tanti. Misurano il salto di livello dell'azione repressiva dello Stato borghese contro gli ambienti d'avanguardia che oggi si oppongono al governo Meloni e alle politiche dominanti. Il fatto che tre interrogazioni parlamentari al riguardo non abbiano ancora ricevuto risposta dimostra l'imbarazzo e l'ipocrisia del governo, e innanzitutto del ministero degli Interni.

La documentazione raccolta sull'infiltrazione poliziesca inchioda il governo alle sue responsabilità. In tutti i cinque casi il percorso preparatorio dell'infiltrazione poliziesca è stato il medesimo. Tutti agenti del 223esimo corso allievi agenti di polizia, tutti trasferiti dopo un periodo di prova alla Direzione centrale della polizia di prevenzione (antiterrorismo), e da qui impiegati nell'azione. È il profilo di un'operazione orchestrata di cui il ministero dell'Interno non può che essere il mandante, e in ogni caso il primo responsabile.

La vicenda colpisce Potere al Popolo, ma non riguarda solo Potere al Popolo. Emerge il vero significato del famigerato decreto sicurezza. Non solo un decreto contro gli spazi di lotta e le forme d'azione della lotta di classe, come di ogni forma di disobbedienza e insubordinazione al potere. Ma anche una misura di potenziamento dell'apparato repressivo dello Stato, della sua libertà d'azione, della sua impunità. La pubblica licenza di legge per l'infiltrazione poliziesca, e persino la copertura legale preventiva per l'azione criminosa degli agenti infiltrati, sono stati votati nero su bianco da tutta la maggioranza di governo, su proposta dell'esecutivo. I successivi progetti annunciati della Lega sullo scudo legale garantito per un agente che spara, o per la cancellazione di fatto del reato di tortura, vanno nella medesima direzione.

Anche lo spionaggio emerso di giornalisti e attivisti democratici, impegnati nella difesa dei migranti (Luca Casarini), attraverso l'uso del software Graphite della società israeliana Paragon, è indicativo del clima. L'autorizzazione offerta ai servizi segreti ad usare gli spyware di Paragon è stata data dal sottosegretariato agli Interni Alfredo Mantovano il 5 settembre 2024, come riporta, senza smentite, il Corriere della Sera (16 giugno 2025). Peraltro, il sistema Paragon della fidata Israele è in dotazione solo al governo. Meloni tace, ma i fatti parlano.

E tuttavia, per dirla tutta, l'azione di spionaggio non è nuova. Fu il primo governo di Giuseppe Conte, quello che oggi fa il pacifista, ad autorizzare i servizi segreti nell'azione di spionaggio di Casarini (settembre 2019). Il suo ministro degli interni era il forcaiolo Salvini. Conte ha ammesso il fatto, salvo precisare che non aveva autorizzato a spiare i giornalisti ma “solo” alcuni attivisti, per controllare la legalità del loro comportamento. Una confessione in piena regola. Che spiega non solo chi è Giuseppe Conte, ma anche cos'è lo Stato borghese nella sua vita ordinaria. Altro che “democrazia”! La Costituzione democratica è solo una foglia di fico, che maschera e copre il potere reale. Oggi un governo a guida postfascista presenta questo potere col suo vero volto, quello degli agenti di polizia. La cosiddetta “sicurezza” pubblica è solo la sicurezza delle classi dominanti e del loro Stato da ogni minaccia reale o presunta al loro reale potere.

Per questa ragione la doverosa solidarietà a Potere al Popolo deve risolversi nella ripresa di una mobilitazione generale unitaria di tutte le organizzazioni del movimento operaio contro il governo Meloni e i nuovi poteri di polizia.

Partito Comunista dei Lavoratori

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