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L'Iran è solo contro l'aggressione sionista, coperta da tutti gli imperialismi d'Occidente
Mentre Russia e Cina negano ogni aiuto reale all'Iran
15 Giugno 2025
La guerra dello stato sionista contro l'Iran ha il diretto sostegno, e/o la copertura politica, di tutti i vecchi imperialismi di America ed Europa. Senza che i nuovi imperialismi (Russia e Cina), rivali dei primi, muovano un dito per difendere l'Iran. È un fatto. Denso di significato politico, per chiunque voglia guardare in faccia la realtà.
Innanzitutto: la guerra sionista in poche ore ha fatto tabula rasa delle ipocrite recite umanitarie degli imperialismi europei dopo 70000 mila palestinesi ammazzati. Tutti i governi del vecchio continente si sono schierati come un sol uomo a sostegno del “diritto di Israele all'autodifesa” contro l'Iran. Nessuna sorpresa. È il replay su scala diversa del post-7 ottobre, e più in generale della rappresentazione capovolta della storia di Israele e del Medio Oriente. Quella storia che dipinge lo stato sionista come baluardo democratico assediato dagli arabi e dai persiani. Il fatto paradossale che l'unico stato del Medio Oriente dotato di (duecento) testate nucleari pretenda di vietare ad un altro stato della regione di costruirne una è rimosso nella sua enormità, come ogni evidenza di verità. Mentre il diritto dell'Iran alla propria autodifesa contro l'aggressione sionista – un diritto elementare di sovranità – viene denunciato come... escalation.
L'abbiamo detto e lo ripetiamo: il regime teocratico reazionario di Teheran è nemico dei lavoratori e delle masse oppresse dell'Iran. Ma sono queste, e solo queste, che hanno diritto di rovesciarlo, per una propria alternativa di società. Non certo il regime sanguinario di Netanyahu per il proprio controllo dispotico del Medio Oriente.
I fatti dimostrano che il terrorismo di Israele ha in ogni caso e ovunque il passaporto della “legalità”, a Gaza, in Cisgiordania, in Libano, in Siria, ed ora in Iran: è il passaporto di uno stato coloniale col timbro certificato dell'imperialismo. Lo stesso imperialismo, prima britannico, poi americano, che benedisse ab origine la colonizzazione sionista della Palestina (nel 1948 con il voto e le armi di Stalin). Tutta la storia di Israele è in fondo la replica della sua genesi.
Ciò che invece non dovrebbe essere scontato, stando alla logica della sinistra campista, è il comportamento della Russia e della Cina.
Russia e Cina, com'è noto, hanno relazioni dirette con l'Iran. La Russia ha formalmente stipulato un partneriato strategico con Teheran (politico, diplomatico, economico, militare). La Cina è il principale cliente del petrolio iraniano. L'Iran è parte, del resto, della famosa area dei BRICS a guida russo-cinese, da più versanti esaltata come contraltare democratico e progressivo alla NATO.
Bene. Cosa stanno facendo Russia e Cina per aiutare l'Iran, nel momento dell'aggressione sionista? Niente di niente. Non parliamo, ovviamente, di un ingresso in guerra, che sarebbe catastrofico. Parliamo semplicemente di un aiuto militare, che è cosa qualitativamente diversa. L'Iran avrebbe ad esempio un disperato bisogno di aiuto nella difesa aerea, per proteggere città, infrastrutture, aziende. E avrebbe tutto il diritto ad usare ogni aiuto degli imperialismi alleati per difendersi dall'aggressione sionista. Così come l'Ucraina ha diritto a usare gli aiuti degli imperialismi NATO per difendersi dall'invasione dell'imperialismo russo. Invece, niente.
La Cina, che sta trattando con gli USA sui dazi, si è limitata ad una platonica “preoccupazione”. Putin ha telefonato a Trump, sostenitore decisivo della macchina da guerra israeliana – nel momento stesso in cui Trump esaltava il successo militare di Israele – per offrire un aiuto diplomatico... agli USA per una imprecisata mediazione.
Immaginiamo il messaggio: “Caro Trump, se hai bisogno di un aiuto per ottenere la capitolazione dell'Iran sono disponibile... Basta che tu in cambio ci lasci proseguire, come già stai facendo, la nostra guerra d'invasione in Ucraina, nel nome della sua futura spartizione tra noi”.
La verità è che l'imperialismo russo, come l'imperialismo cinese, non ha alcuna intenzione di rovinare le proprie relazioni negoziali con gli USA, e neppure con Israele, per difendere un proprio alleato. Neppure quando questi è sotto le bombe sostenute dagli imperialismi rivali.
Per le potenze imperialiste vecchie e nuove, il mondo è solo un tavolo da gioco. Per loro, i diritti dei popoli sono solo merce di scambio. Non esistono imperialismi “amici”. I popoli oppressi, a partire dal popolo di Palestina, non hanno da attendersi nulla da quel versante. Solo una mobilitazione rivoluzionaria dei popoli oppressi può liberare il Medio Oriente dal sionismo e dall'imperialismo. Solo una rivoluzione socialista internazionale può liberare il mondo dai banditi che lo dominano.