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Denunciamo l'aggressione dello stato sionista contro l'Iran
13 Giugno 2025
L'aggressione dello stato sionista contro l'Iran è parte della politica guerrafondaia del governo Netanyahu. Lo stesso stato coloniale che stermina il popolo palestinese rivendica la propria onnipotenza in tutta la regione mediorientale. Dopo aver occupato Gaza, colonizzato la Cisgiordania, aggredito il Libano, allargato la occupazione del Golan siriano, bombardato lo Yemen, ora Israele rivolge nuovamente i propri missili e bombardieri contro l'Iran.
Non riconosciamo alcun diritto allo stato sionista, e al suo governo arcireazionario. La pretesa di imporre all'Iran la rinuncia all'energia nucleare, e allo stesso armamento nucleare, riflette l'arroganza senza limiti di Israele e delle potenze imperialiste che lo sostengono.
Con quale diritto uno stato coloniale provvisto di armi nucleari, e le potenze nucleari imperialiste che lo armano, pretendono di imporre allo stato iraniano la rinuncia alla propria difesa e alla propria sovranità militare? Che diritto hanno a farsi gendarmi del mondo potenze responsabili di ogni crimine passato e presente? Quale diritto internazionale può evocare quello stato sionista che ha fatto carta straccia di ogni diritto, a partire dalla Palestina?
Non abbiamo nulla a che spartire con il regime teocratico reazionario di Teheran. Un regime sanguinario che impicca i sindacalisti, incarcera e tortura gli oppositori, opprime le donne, calpesta la minoranza curda, reprime coi peggiori metodi polizieschi proteste sociali e democratiche. Ci siamo schierati senza ambiguità, con tutte le nostre forze, dalla parte del movimento di massa “donna, vita, libertà”. Abbiano denunciato instancabilmente la logica campista di chi in Occidente, all'interno della sinistra politica e sindacale, ha abbellito la realtà del regime iraniano, in funzione del proprio appoggio agli imperialismi rivali di Russia e Cina, presentati come progressivi o addirittura – nel caso della Cina – socialisti.
Ma è la classe operaia iraniana, sono le masse oppresse e sfruttate dell'Iran, che hanno il diritto di combattere e rovesciare il regime iraniano, coi metodi della lotta rivoluzionaria, e per una propria alternativa. Non certo lo stato coloniale e genocida di Israele, non le potenze imperialiste che lo armano e lo sostengono, in funzione del proprio controllo dispotico del Medio Oriente e della nazione araba.
Per questo nella guerra scatenata da Israele contro l'Iran ci schieriamo dalla parte dell'Iran contro Israele. L'Iran ha tutto il diritto di difendersi da Israele e di replicare alla sua aggressione. Come lo hanno gli houthi.
Israele non potrebbe fare ciò che fa, né in Palestina né in Medio Oriente, senza il sostegno dell'imperialismo. Il punto non è stabilire se l'attacco notturno di Israele all'Iran sia stato condiviso o meno, nelle sue tempistiche e modalità, con l'imperialismo USA (comunque avvisato) e gli imperialismi europei. È possibile e persino probabile che Netanyahu calibri le proprie mosse in parziale autonomia e in funzione della sopravvivenza ad ogni costo del proprio governo, anche per evitare la galera. Ma resta una verità di fondo: senza disporre del sostegno militare di lungo corso delle “democrazie” imperialiste, a partire dall'imperialismo USA (ma non solo), Israele non potrebbe fare ciò che fa. Né la macelleria senza fine in quel di Gaza né la politica guerrafondaia che conduce nella regione. La complicità imperialista è il requisito fondamentale su cui Israele si appoggia.
Tanto più oggi, è necessaria la più ampia mobilitazione contro lo stato coloniale di Israele e la sua politica guerrafondaia, contro le complicità imperialiste di cui dispone, a difesa della Palestina e oggi dell'Iran.
Solo la liberazione della Palestina, della nazione araba, dell'intero Medio Oriente, dalla presenza del sionismo e dell'imperialismo può portare una pace giusta nella regione. Inseparabile dal diritto di autodeterminazione del popolo palestinese e di ogni popolo oppresso.
Per una Palestina libera, unita dal fiume al mare, laica, socialista, dentro una federazione socialista del Medio Oriente!
Sono le stesse parole d'ordine della nostra organizzazione libanese, in prima fila nella resistenza al sionismo.
Il PCL, sezione italiana della Lega Internazionale Socialista, porterà queste posizioni nella manifestazione nazionale del 21 giugno a Roma.
Tutti a Roma il 21 giugno!