Prima pagina
Massacro sionista, ipocrisia europea, squallore italiano
Facciamo di Gaza e Cisgiordania il Vietnam di Israele!
29 Maggio 2025
L'orrore si aggiunge all'orrore. Lo spettacolo quotidiano della barbarie sionista a Gaza (e Cisgiordania) è una provocazione inaccettabile per qualunque persona dotata di un senso elementare di umanità. Ai 60000 palestinesi assassinati dai bombardamenti si aggiungono le morti per fame e malattie, la distruzione continua e pianificata delle abitazioni, la disperazione di un vagabondaggio senza meta di una massa enorme di uomini e donne privati di tutto, costretti a rincorrere sotto le bombe una improbabile razione di cibo gestita cinicamente dalle stesse forze di occupazione. L'indignazione per questo scenario di morte contro lo stato terrorista di Israele attraversa larga parte dell'opinione pubblica mondiale. È un salto dell'emozione collettiva.
Ora governi europei si pongono il problema di contenere e gestire questa indignazione dilagante. Per questo, dopo due anni, iniziano a balbettare, più o meno sottovoce, parole di riprovazione verso Netanyahu, e persino a ipotizzare una revisione degli accordi tra Unione Europea ed Israele. Ipocrisia pura. Gli accordi tra UE e Israele sono solo una confezione diplomatica che copre i ben più lucrosi accordi bilaterali tra stati, e per di più, anche solo per rivedere quella confezione diplomatica, sarebbe necessaria la impossibile unanimità dei governi UE.
La verità è che le diplomazie imperialiste cercano di dirottare l'indignazione su un binario morto, per mascherare la copertura economica e militare che ogni stato imperialista continua ad assicurare al sionismo. Quella copertura che per due anni ha consentito a Israele di scaricare 100000 tonnellate di bombe su due milioni di persone. Quella copertura che per due anni ha sostenuto «il diritto dello stato di Israele a difendersi dal terrorismo», cioè a scatenare il proprio terrore coloniale contro il popolo di Palestina e il suo diritto a resistere al colonialismo. Quella copertura che per due anni ha perseguito come antisemitismo la semplice denuncia del colonialismo (a beneficio oltretutto dell'antisemitismo autentico).
Quanto a Trump, ha come unica preoccupazione il fatto che la guerra di Netanyahu, oltre una certa soglia, possa rovinare gli affari americani in Arabia Saudita e dintorni. La persecuzione degli attivisti pro Palestina nelle università americane parla da sola. Come i piani trumpiani di deportazione dei palestinesi. Come la continuità degli armamenti USA ad Israele.
In questo mare di ipocrisia rivoltante, il governo italiano riesce ugualmente a distinguersi in fatto di complicità col sionismo. Ieri in Parlamento il governo Meloni ha difeso a spada tratta il famigerato memorandum ratificato nel 2005 sulla cooperazione militare tra Italia e Israele.
«Il rinnovo del memorandum tra il governo della Repubblica italiana e il governo dello stato di Israele sulla difesa e cooperazione militare è, come segnalato dal ministro della difesa, previsto per l'aprile del 2026. Per far prevalere le ragioni della diplomazia è necessario costruire canali di comunicazione, non reciderli» (Luca Ciriani, Ministro dei rapporti col Parlamento).
Chiaro, no? Per sussurrare innocue preoccupazioni alle orecchie di uno stato terrorista è «necessario» continuare ad armarlo. Anche nel momento in cui quel terrore è sempre più indigeribile agli occhi del mondo. Vergogna!
La contiguità di tutta la destra tricolore con gli ambienti sionisti coinvolge anche settori significativi della cosiddetta opposizione liberale, da Italia Viva ad Azione a numerose personalità del PD. Del resto, la cooperazione con lo stato di Israele non è stata forse salvaguardata e coltivata da tutti i governi di centrosinistra, nessuno escluso (Prodi 1996-1998, D'Alema 1999-2000, Amato 2000-2001, nuovamente Prodi 2006-2008)? Lo stesso vale naturalmente per i governi Conte, che oggi fa il “pacifista”, e per il governo Draghi.
Contro l'ipocrisia di ieri e di oggi di tutti i governi e stati imperialisti, contro la vergogna dell'imperialismo italiano e il governo Meloni, è necessario passare dalle parole ai fatti.
È necessaria la più ampia mobilitazione di massa contro il massacro in corso, ben al di là di iniziative di testimonianza.
Ogni rapporto con Israele va troncato. Sia esso un rapporto diplomatico, commerciale, militare.
Ènecessario che il movimento operaio italiano e tutte le sue organizzazioni, grandi e piccole, promuovano unitariamente l'embargo contro Israele. I portuali del Marocco nelle ultime settimane, sfidando il proprio governo, hanno attivato il blocco di ogni commercio con lo stato sionista, paralizzando i traffici con Tel Aviv. È un esempio da riprendere e generalizzare.
Va boicottato ogni gruppo industrial-militare italiano coinvolto nella collaborazione con Israele, come il gruppo Leonardo.
Va rilanciato il movimento antisionista nelle università.
Occorre fare di Gaza e Cisgiordania il Vietnam di Israele!
Per il pieno diritto di autodeterminazione del popolo palestinese
Per il sostegno alla resistenza palestinese contro lo stato coloniale di Israele
Per una Palestina unita e libera, dal fiume al mare
Per una Palestina laica e socialista
Il Partito Comunista dei Lavoratori, sezione italiana della Lega Internazionale Socialista, porterà queste parole d'ordine nella manifestazione nazionale del 21 giugno a Roma.