Dalle sezioni del PCL
Stellantis Mirafiori, questo mercimonio non s'ha da fare!
19 Aprile 2025
I 12.000 operai della Stellantis Mirafiori, con relative famiglie, rischiano il posto. Le parole d’ordine con cui oggi la direzione di FIOM-CGIL decide di scendere in piazza sono l’annuncio dell’ennesima capitolazione. Non si organizzano gli operai a bloccare il processo di chiusura dello stabilimento. La burocrazia sindacale si limita a domandare la cassa integrazione per la scelta dei padroni di delocalizzare la produzione dove più bassi sono i salari e il carico fiscale (in Italia, grazie ai governi di tutti i colori, entrambe le cose sono già estremamente ridotte, ma ai padroni non basta mai).
È il solito mercimonio di vite, di produttività, di dignità sociale in cambio della massimizzazione dei profitti.
Come fosse indiscutibile il diritto del capitale, come dovessimo inginocchiarci ai comandamenti del libero mercato, come se il massimo a cui la forza-lavoro può ambire fosse l’elemosina, la burocrazia dovrebbe assumere come inno del sindacato la versione riscritta di una nota canzone: “Morire di capitale, sì, ma di morte lenta!”
Se già di simili rivisitazioni culturali non sentiamo il bisogno, ancora meno ci è gradita la damnatio memoriae della storia. La storia che non dobbiamo dimenticare è quella degli avanzamenti della classe operaia negli anni in cui non si è accontentata della cassa integrazione e dei contratti di solidarietà, ma rispondeva con le occupazioni, col blocco dei macchinari e con gli scioperi generali e prolungati alle minacce di licenziamento, ai ribassi salariali, ai mancati rinnovi contrattuali.
Ma anche in quelle stagioni non erano mai le burocrazie sindacali a innescare la resistenza e la controffensiva.
Perché le burocrazie sindacali sono i luogotenenti del padronato, individui che vengono privilegiati per fungere da mastice del sistema. Erano gli operai, dal basso, ad esercitare grandi pressioni sulle burocrazie.
E se su dieci rivendicazioni, le burocrazie ne sabotavano la metà, il resto passava e si registravano comunque dei miglioramenti significativi.
Gli operai devono tornare a formulare le proprie rivendicazioni scavalcando le burocrazie. Nel caso contrario, a fronte di una resa già dichiarata e del manifesto incatenamento in cui le burocrazie sindacali tengono gli operai, i padroni non avranno neanche ragione di migliorare i CCNL.
A intimorirli non saranno scioperi di 8 ore, convocati una volta ogni quasi-morte di Papa.
In CGIL esiste un’area di opposizione. La stessa, non a caso, dalla quale è partita la grande vertenza GKN che ha bloccato la delocalizzazione, fatto più unico che raro in questa fase di inarrestabile emorragia produttiva.
La componente combattiva, anticoncertativa e anticapitalista della CGIL milita nell’area di opposizione "Le Radici del sindacato”.
Non c’è tempo da perdere!
Il Partito Comunista dei Lavoratori dà indicazione chiara e netta a tutti gli operai che vogliono che Stellantis Mirafiori resista come e meglio della GKN di Campi Bisenzio: mettersi in contatto con l’opposizione, costruirla, incalzare la maggioranza per sostituirla!
Per riprendersi il sindacato, per invertire irapporti di forza, per smetterla di perdere!
Tornare a vincere si può!
La forza è nostra perché i numeri sono nostri.
Il programma è tutto quel che serve.