Dalle sezioni del PCL

Il decreto sicurezza si abbatte su chi contesta le grandi opere

8 Marzo 2025

Comunicato della sezione di Siracusa

ponte


Il decreto sicurezza è voluto fortemente da Fratelli d’Italia e Lega perché rappresenta nei fatti il tentativo di tenere sotto controllo il conflitto sociale, che potrebbe aumentare nel corso dei mesi con l’aggravarsi della crisi economica dovuta alle guerre, alla speculazione finanziaria e al dominio sempre più invasivo ed intollerabile degli organismi sovranazionali, come il FMI e G7, che impongono ai singoli stati le loro ricette economiche che favoriscono una piccola parte di privilegiati a danno della maggior parte della popolazione, che è costretta a lavorare con contratti precari, in nero e che in ogni caso fa fatica ad arrivare a fine mese.

Le “grandi opere”, come il ponte sullo Stretto, saranno difese non solo da polizia e militari, che useranno il pugno di ferro contro chi protesta, ma anche da leggi più severe che puniranno tutte le manifestazioni pacifiche non autorizzate. Non a caso tutti i reati che prima erano amministrativi vengono trasformati in reati penali.

Le proteste studentesche, ambientaliste, o gli scioperi dei lavoratori e delle lavoratrici saranno sempre più sanzionati economicamente e repressi dalla polizia e dalla magistratura, con accuse sempre più pesanti e assurde, e questo vuol dire che se alcuni operai della zona industriale di Siracusa vogliono attuare blocchi non autorizzati per reclamare i loro diritti o per protestare contro le morti sul lavoro (non dimentichiamo l’operaio morto di recente in via Piave), essi possono essere arrestati con accuse più pesanti rispetto al passato, e se accendono fumogeni saranno accusati di possesso di materiale pericoloso.

Per noi comunisti la vera sicurezza vuol dire avere un lavoro stabile, sicuro e non precario; vuol dire vivere in un mondo in cui non ci siano discriminazioni di etnia e classe, vuol dire abitare in un mondo dove l'ambiente naturale non sia inquinato, vuol dire un mondo in cui tutti e tutte abbiano un tetto sotto cui dormire, un mondo dove poter sviluppare le proprie capacità e bisogni.
Ormai il sistema economico capitalista non è in grado di fare fronte nemmeno ai bisogni minimi delle classi sociali sempre più impoverite dalla crisi, che diventa sempre più intollerabile e profonda.
Tocca a noi cambiare lo stato di cose presenti. Solo la rivoluzione e la lotta di classe a livello mondiale possono costruire un mondo più umano e sostenibile.

Partito Comunista dei Lavoratori - Siracusa

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