Prima pagina

Il Giorno della memoria o dell'ipocrisia?

La retorica del sionismo è il vero aiuto all'antisemitismo

28 Gennaio 2025
giornomemoria


La memoria dell'Olocausto nazista contro gli ebrei, il più grande genocidio del Novecento, viene oggi piegata a sostegno dello stato di Israele e dei suoi crimini contro i palestinesi.
Tutta la retorica istituzionale di queste ore contro l'antisemitismo è di fatto arruolata al servizio del sionismo. Ogni piega del discorso pubblico converge infatti in una allusione comune, aperta o cifrata che sia: chi non si schiera con lo stato di Israele è antisemita. Chi non si schiera a fianco del colonialismo si pone in continuità con il nazifascismo.
Il fatto che siano gli eredi ultimi del nazifascismo, oggi alla guida del governo italiano, a esprimere la condanna dell'antisemitismo (col plauso generale dei liberalprogressisti) misura il comune disprezzo per la verità, e la comune passione per l'ipocrisia.

Identificare l'ebraismo col sionismo non è solo un insulto alla verità della storia, alla battaglia antisionista di tanta parte dell'ebraismo, a partire dall'ebraismo socialista e rivoluzionario. È anche il servizio peggiore che si può rendere alla popolazione ebraica nel mondo, e il più grande aiuto all'antisemitismo autentico. Cosa c'è di peggio per gli stessi ebrei che l'identificazione dell'ebraismo con il colonialismo, con l'oppressione di un altro popolo, il massacro delle sue vite, la distruzione delle sue case, la privazione delle sue terre?
Una parte importante della giovane generazione nel mondo si è mobilitata per un anno intero a sostegno del popolo palestinese contro le complicità dei propri governi. Ora gli stessi governi “democratici” che hanno armato e finanziato lo stato d'Israele accusano in coro quei giovani di risorgente antisemitismo, sventolando la memoria dell'Olocausto. Quanti saranno indotti a pensare da questa valanga di pubblica ipocrisia che “allora anche l'Olocausto sarà un'invenzione o esagerazione della propaganda”? Il vero antisemitismo saprà chi ringraziare.

C'è allora un solo modo di onorare realmente la memoria dell'Olocausto: schierarsi dalla parte degli oppressi contro l'oppressione, a sostegno della loro resistenza. Ovunque e sempre.

In queste ore centinaia di migliaia di palestinesi di Gaza, sopravvissuti a più di un anno di bombardamenti, sono in cammino verso Nord alla ricerca disperata dei propri luoghi e delle proprie case. Per lo più le troveranno distrutte. Ma la memoria è spesso tutto ciò che hanno. Non a caso la memoria tragica della Nakba del 1948, tramandata attraverso le generazioni, è ciò che ha cementato nel tempo la loro identità nazionale e la volontà della resistenza. Con buona pace di Donald Trump, non accetteranno una seconda Nakba. Come non l'accetteranno i palestinesi della Cisgiordania.

Noi stiamo con la ragione e col cuore al fianco di questo popolo oppresso. Per la liberazione della Palestina dal colonialismo sionista. Contro il coro della pubblica ipocrisia.

Partito Comunista dei Lavoratori

CONDIVIDI

FONTE