Prima pagina

L’ennesimo anno scolastico che stenta a ripartire

29 Ottobre 2024
scuola


A poco più di un mese dall’inizio di quest’anno scolastico, i dati sono gli occhi di tutti, soprattutto per quel che riguarda la situazione delle convocazioni e delle stabilizzazioni.


IL PRECARIATO SCOLASTICO E LE SUE CIFRE DA URLO

Anche quest’anno il numero delle insegnanti e degli insegnanti precari raggiunge cifre esorbitanti, superando i 250000. Il tutto al netto delle promesse del ministro Valditara di stabilizzare 10000 insegnanti precari, un misero contentino a una problematica che persiste da decenni e che negli ultimi anni ha visto un peggioramento, in linea con le condizioni della scuola pubblica e con il costante attacco ai diritti delle sue lavoratrici e dei suoi lavoratori.
Un precariato, quello nella scuola pubblica, che nella stragrande maggioranza dei casi è di lungo corso, con una media di anni di precariato per docente di più di dieci anni ed il fatto che nella media, il ruolo viene raggiunto intorno ai 45 anni di età. Altro elemento, quest’ultimo, in linea con un altro preoccupante dato: oltre la metà dei docenti della scuola pubblica ha un’età superiore ai 50 anni.


GRADUATORIE PROVINCIALI PER LE SUPPLENZE (GPS): UN DISASTRO CHE PUNTUALMENTE SI RINNOVA

Dal settembre 2020, ovvero dai tempi del dicastero Azzolina (esattamente, proprio quella delle migliaia di banchi a rotelle rimasti inutilizzati), si cerca di mettere una pezza sul problema che in migliaia di scuole ogni settembre l’anno scolastico stenta a ripartire per l’assenza di docenti. Sono state create delle graduatorie che servono a tappare i buchi: quelle provinciali (GPS), utilizzate per assegnare le supplenze annuali (un anno qui, e uno là), e le graduatorie d’Istituto, per le supplenze brevi (un mese qui, e tre settimane là).
Un sistema reso nei fatti problematico in primis dalla sua informatizzazione, basata su un algoritmo che seleziona le preferenze del docente e le incrocia con quelle di migliaia di altri colleghi con i rispettivi punteggi. Preferenze espresse completamente al buio, senza alcuna indicazione riguardante le cattedre vacanti da parte degli Uffici scolastici territoriali. Una dinamica che ha portato nei fatti a una situazione con migliaia di insegnanti con anni e anni di precariato a ricevere convocazioni brevi o spezzoni.


BASTA CON L'ALGORITMO. SI RITORNI ALLE CONVOCAZIONI IN PRESENZA

Come lavoratrici e lavoratori della scuola, consapevoli che solo la stabilizzazione di tutto il personale precario, docente e ATA, possa costituire la soluzione a una problematica che ostacola costantemente la continuità didattica per gli studenti e costringe centinaia di migliaia di insegnanti a vivere ogni anno nella più totale incertezza, riteniamo che solo il ritorno alle convocazioni in presenza presso gli Uffici Scolastici Territoriali sotto il controllo delle organizzazioni sindacali possa costituire una garanzia di trasparenza nell’assegnazione degli incarichi al personale docente.

Ed è anche con questa rivendicazione che saremo in piazza il 31 ottobre nell’ambito dello sciopero della scuola, dell’università e della ricerca proclamato dalle organizzazioni di categoria di CGIL e USB, consapevoli che solo un governo delle lavoratrici e dei lavoratori potrà garantire un reale futuro alla scuola pubblica, ai suoi studenti ed ai suoi lavoratori.

Lavoratrici e lavoratori della scuola del Partito Comunista dei Lavoratori

CONDIVIDI

FONTE