Dalle sezioni del PCL
Molise pride. Contro le discriminazioni e per un movimento LGBTQIAP+ anticapitalista e internazionalista
13 Luglio 2024
La conferenza preparatoria – tenutasi presso il chiostro comunale – per il Pride che per la prima volta avrà luogo a Isernia, ha evidenziato che c’è ancora tanta strada da fare per sconfiggere le idiozie discriminatorie basate sull’orientamento sessuale.
Le aggressioni fisiche, morali e verbali – anche organizzate – a chi ha un orientamento sessuale “diverso”, le ritorsioni sul luogo di lavoro a chi non lo nasconde (mobbing, discriminazioni e quant’altro) continuano ad esserci; e sono ovviamente aggravate per i/le migranti, non solo per leggi italiane ma anche per le persecuzioni che esistono nelle stesse loro comunità.
Sappiamo che le forze reazionarie vogliono far girare indietro la ruota della storia con il loro oscurantismo, il che nell’attualità serve anche a distrarre le masse popolari con falsi miti e nemici, per sviarle dalle lotte contro la dittatura di una minoranza di capitalisti e banchieri, che avendo in mano le grandi leve della ricchezza sfrutta e opprime la maggioranza della società.
Il compito di queste mobilitazioni del resto è anche “pedagogico”, nel contrastare bigottismo e becero patriarcato; di qui l’importanza di questa iniziativa per la prima volta a Isernia.
Si tratta per noi di costruire un movimento LGBTQIAP+ antifascista, antirazzista e anticlericale. Per una lotta senza quartiere contro le organizzazioni integraliste neocattoliche, neofasciste, razziste e bigotte.
Non solo per la difesa delle attuali conquiste ma per estenderle: difesa degli spazi di incontro e autodeterminazione come consultori, centri antiviolenza, delle realtà occupate, gestiti da gruppi e collettivi femministi, transfemministi e queer; cancellare la morale borghese nelle molteplici forme di violenza perpetrate contro le persone LGBTQIA+, disabili e neurodivergenti all’interno di percorsi socio-sanitari; abolizione del Concordato e NO alle ingerenze del Vaticano nelle scuole, sulla libertà e sulla salute delle donne e delle soggettività queer; il riconoscimento della genitorialità per le persone single e per le coppie LGBTQIAP+; la cancellazione di tutte le forme di precarietà nei luoghi di lavoro, con il ripristino dell’articolo 18 e l’inserimento di norme che contrastino in modo sostanziale e inflessibile le discriminazioni contro l’identità di genere e l’orientamento sessuale da parte della classe padronale.
Su queste basi, cercando di cogliere alla radice la questione, una riflessione di fondo tuttavia poniamo anche al Pride di Isernia, dopo aver ascoltato l’interessante conferenza di ieri: il modello capitalista e la società borghese, ossia la "civiltà" (se così vogliamo chiamarla) degli sfruttatori e degli oppressori è responsabile di queste degenerazioni?
Noi pensiamo di sì, fuori da ogni illusione “riformista senza riforme”, come diceva Rosa Luxemburg e da ogni illusoria assimilazione al finto sistema liberale.
Pensiamo che la difesa immediata e quotidiana delle parziali conquiste esistenti e dalle discriminazioni abbia la necessità di costruire la convergenza tra le battaglie per i diritti civili con quelle del movimento operaio, delle donne e degli studenti, in una comune prospettiva anticapitalista ed internazionalista, se si vuole aprire la breccia verso una società più libera e più giusta, realmente in grado di davvero di eliminare alla radice ogni causa di oppressione e di discriminazione.