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Contro l'estradizione in Israele dei militanti della resistenza palestinese arrestati in Italia
5 Luglio 2024
Lo scorso 17 giugno a Roma si è svolta una partecipata assemblea per la costruzione delle mobilitazioni di solidarietà per Anan Yaeesh e dei suoi due coinquilini Ali Irar e Mansour Doghmosh, arrestati lo scorso marzo dalla questura dell'Aquila con l'accusa di associazione per finalità di terrorismo internazionale per presunte azioni di resistenza nei Territori Palestinesi occupati, a seguito delle pressioni diplomatiche ricevute dal governo israeliano.
Il Partito Comunista dei Lavoratori esprime il proprio sollievo per la decisione della Corte d'Appello dell'Aquila di rigettare la richiesta di estradizione presentata dallo stato sionista nei confronti di Anan, per il rischio che l’uomo «qualora estradato possa essere sottoposto a trattamenti crudeli, disumani o degradanti, o comunque ad atti che configurano la violazione dei diritti umani».
Tuttavia, il prossimo 11 luglio in Cassazione si terrà l'udienza in cui verrà discusso il ricorso contro le misure cautelari per i tre arrestati. Per loro rivendichiamo, unitariamente con tutte le altre realtà che hanno preso parte all'assemblea, l'immediata liberazione.
Questa vicenda giudiziaria si inserisce nel quadro generale di un'ampia operazione di criminalizzazione del diritto alla resistenza – riconosciuto, nei territori occupati, dallo stesso diritto internazionale, anche in forma armata – e del movimento di solidarietà con il popolo palestinese. Operazione portata avanti dalla grande stampa (che manipola gli eventi bellici compromettendo la comprensione politica dei fenomeni resistenziali in genere e di quello palestinese in particolare) in diretta connessione con le istituzioni "democratiche" borghesi che tutelano gli interessi della grande industria (ENI e Leonardo), complice della strage in atto in Medio Oriente, avvalendosi anche delle apparato repressivo delle forze dell'ordine, che non esitano a manganellare gli studenti che rivendicano l'interruzione delle collaborazioni accademiche con quegli stessi gruppi industriali.
Il Partito Comunista dei Lavoratori torna a chiedere a tutti i partiti, i sindacati, le associazioni e i movimenti della sinistra, una mobilitazione unitaria contro lo sterminio a Gaza. Chiediamo alle organizzazioni di massa, in primo luogo alla CGIL, di non limitarsi ad azioni simboliche ma di intraprendere una prolungata azione di sciopero generale contro l'aggressione criminale in atto, uscendo dalle logiche di apparato e in sinergia con l'associazionismo ed il sindacalismo di base, che invitiamo a liberarsi dalla propria autocentratura e a collaborare per la costituzione di un fronte unico di massa, l'unico in grado di rovesciare i rapporti forza.
Da parte nostra, confermiamo il nostro sostegno alle iniziative, a partire dalla manifestazione prevista a Roma per sabato 6 luglio, portando come sempre le nostre parole d'ordine, dalla parte degli oppressi di ogni latitudine, fuori da ogni logica nazionalista.
Per il rifiuto dell'estradizione in Israele dei militanti della resistenza palestinese arrestati in Italia!
Per la liberazione immediata di Anan Yaeesh, Ali Irar e Mansour Doghmosh!