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Il FIT-U chiede libertà per i prigionieri politici cubani
30 Maggio 2024
Riprendiamo, condividendone le posizioni e associandoci alle richieste avanzate, questo comunicato unitario del Frente de Izquierda y de los Trabajadores - Unidad argentino, rilasciato in seguito all'incontro che una delegazione delle varie organizzazioni del FIT ha avuto lo scorso mese con l'ambasciatore di Cuba in Argentina.
IL FIT-U HA INCONTRATO L'AMBASCIATORE DI CUBA E HA CHIESTO IL RILASCIO DELLE PERSONE IMPRIGIONATE PER LE PROTESTE DELL'11 LUGLIO 2021
Deputati, parlamentari e dirigenti della FIT-Unidad hanno avuto un colloquio questo mercoledì 3 aprile con l'ambasciatore cubano in Argentina, Pedro Prada, e con i funzionari della rappresentanza diplomatica. In rappresentanza del FIT-U erano presenti i deputati nazionali Myriam Bregman (PTS), Romina del Pla (PO) e Christian Castillo (PTS); la legislatrice della Città Autonoma di Buenos Aires Celeste Fierro (MST); i deputati Juan Carlos Giordano, Mercedes de Mendieta e Pablo Almeida (IS), Pablo Heller e Luis Brunetto (PO), e Guillermo Pacagnini (MST).
Durante l'incontro, la delegazione del FIT-U ha sollevato la richiesta di liberazione delle centinaia di lavoratori, giovani, professionisti e intellettuali critici cubani condannati per aver partecipato alle proteste popolari dell'11 luglio 2021, e della libertà del diritto di protesta sull'isola. Lo stesso ambasciatore ha riconosciuto che ci sono 564 accusati e puniti, di cui 297 privati della libertà, con pene detentive di diversi anni.
La delegazione del FIT-U ha chiesto all'ambasciatore un elenco completo dei nomi dei detenuti, del reato per cui sono stati condannati e della pena inflitta. La delegazione ha inoltre espresso preoccupazione per le condizioni di detenzione riferite dai parenti dei detenuti. La delegazione ha sottolineato, tra i vari casi, quello di Brenda Díaz, detenuta transgender, che sta scontando la sua pena in un carcere maschile e che è identificata con il suo nome di nascita; e quello della nota storica di sinistra Alina López (detenuta in circostanze successive), alla quale è stato detto che se lascia il Paese non le sarà permesso di tornare.
L'ambasciatore Prada si è impegnato a trasmettere al governo cubano le preoccupazioni espresse in questa sede e a fornire maggiori informazioni sui prigionieri, tenendo conto delle richieste della delegazione del FIT-U.
La delegazione ha inoltre chiesto la possibilità di recarsi sull'isola per prendere contatto con le famiglie dei prigionieri e visitare i centri di detenzione dove essi stanno scontando la pena, nonché di tenere incontri con le autorità cubane, cosa che in linea di principio è stata accolta positivamente dall'ambasciatore.
La delegazione del FIT-U, l'unica coalizione politica del Paese che si rifiuta di incontrare Marc Stanley [ambasciatore degli USA in Argentina, N.d.T.] e i rappresentanti dell'imperialismo statunitense, ha ribadito il suo rifiuto dell'embargo all'isola da parte degli Stati Uniti e l'ipocrisia con cui questi invocano il rispetto dei diritti umani mentre, tra gli altri orrori, appoggiano e forniscono armi al regime sionista israeliano per schiacciare il popolo palestinese con metodi genocidi.
Tuttavia, hanno affermato i rappresentanti del FIT-U, l'aggressione imperialista non può essere un pretesto per limitare il legittimo diritto di protesta della classe operaia cubana. Le manifestazioni, che hanno avuto luogo durante il periodo del Covid, hanno coinvolto ampi settori della popolazione e, come ha ammesso lo stesso governo cubano, riflettevano un'agitazione popolare derivante da difficoltà molto gravi. Naturalmente, in nessun caso si possono perdere di vista gli effetti dell'embargo, ma allo stesso tempo non si possono ignorare le conseguenze delle misure di austerità adottate dal governo cubano nel quadro del decreto sull'“ordine monetario” della fine del 2020. In questo contesto, sosteniamo che gli eventi dell'11 luglio 2021 non possono essere classificati come una cospirazione orchestrata dall'imperialismo, come sostiene il governo cubano, al di là dei tentativi di strumentalizzazione da parte di alcuni settori della destra.
La nostra richiesta di liberazione dei prigionieri dell'11 luglio viene avanzata da una posizione di opposizione all'imperialismo statunitense e ai suoi alleati, dal versante dei lavoratori e delle lavoratrici, del popolo cubano sofferente e della sua gioventù, quindi da una prospettiva antimperialista e socialista. Noi del FIT-U difendiamo il diritto di protesta nel quadro della difesa della piena libertà di organizzazione politica e sindacale dei lavoratori cubani.