Dalle sezioni del PCL

Piena solidarietà alle occupazioni universitarie di Udine e Trieste!

29 Maggio 2024

Allargare la base di massa della contestazione studentesca. Costruire la centralizzazione unitaria nazionale del movimento, sulla base dell’autorganizzazione democratica. Sviluppare il movimento come fattore di politicizzazione antimperialista e anticapitalista. Coinvolgere il movimento operaio, premere sulla CGIL per uno sciopero generale contro il massacro sionista di Gaza

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In occasione dell’occupazione dell’Università di Udine, avvenuta questo martedì 28 maggio, sotto la direzione degli studenti riuniti nel Comitato per la Palestina-Udine, ribadiamo la nostra solidarietà come sezione regionale del Partito Comunista dei Lavoratori alle occupazioni delle università di Udine e Trieste in appoggio al popolo palestinese. Anche i nostri militanti sono impegnati a sostenere attivamente l’acampada di Udine: da sempre, infatti, il movimento per la Quarta Internazionale è impegnato nella lotta per l’autodeterminazione del popolo palestinese, oppresso da oltre settant’anni di occupazione sionista, e a questa tradizione appartiene la politica del PCL.

Il nostro sostegno al movimento globale di protesta nelle università è anche contestazione al moralismo borghese e reazionario, che identifica ipocritamente l’antisionismo con l’antisemitismo, antisemitismo che, tra l’altro, è nato in ambiente ideologico cristiano, un moralismo ipocrita che condanna la resistenza all’occupazione e alle stragi derubricandola come “terrorismo”.

Non siamo per nulla sorpresi dall’atteggiamento ostracista assunto dalla dirigenza universitaria udinese. Essa è in linea con la realtà della subalternità dell’università italiana all’industria militare, e per questa via, tale atteggiamento palesa la sussistenza degli enormi interessi di profitto, e di geopolitica imperialistica, che spingono lo Stato italiano a sostenere, a partire dal ruolo del Gruppo Leonardo, l’apparato bellico israeliano che massacra il popolo di Gaza e della Cisgiordania.

Riteniamo necessario che la protesta estenda la sua base di massa tra gli studenti. Le sue ragioni effettivamente trovano corrispondenza col sentimento filopalestinese della maggioranza dei giovani e di larghissima parte della stessa opinione pubblica. Per questo è necessario agire affinché si realizzi l’unità delle forze studentesche in lotta. La nostra è una prospettiva di sviluppo di un movimento di massa unitario, garante della più ampia democrazia interna tra le soggettività che lo compongono. Un movimento che si attrezzi di forme unitarie di autorganizzazione democratica e di una strutturazione unitaria nazionale. Che possa, in questa maniera, diventare un fattore di politicizzazione per centinaia di migliaia di giovani, che diventi una pulsione anticapitalista e antimperialista più generale.
E per tramite di questo sviluppo sia in grado di far pressione sulla stessa CGIL, in quanto centrale sindacale maggioritaria, al fine della convocazione di uno sciopero generale per fermare il massacro sionista di Gaza.

Come Partito Comunista dei Lavoratori, sezione italiana dell’Opposizione Trotskista Internazionale (OTI), riteniamo che l’unica soluzione progressiva della questione palestinese passi soltanto attraverso la distruzione rivoluzionaria dello Stato coloniale sionista (che non rappresenta nemmeno l’interezza della storia del popolo ebraico), in una prospettiva di emancipazione sociale e antimperialista delle masse lavoratrici della regione mediorientale. Una liberazione dall’imperialismo, dal sionismo suo fantoccio, e dalle reazionarie borghesie e feudo-borghesie arabe. Si tratta della prospettiva di una Palestina laica e socialista, che garantisca alla minoranza ebraica il diritto all’autodeterminazione, inserita in una Federazione Socialista del Medio Oriente. Solo questo quadro politico, proletario e internazionalista, può garantire pieni diritti di autodeterminazione anche per le altre minoranze nazionali della regione (circassi, armeni, assiri, drusi, kurdi ecc.) dentro uno sviluppo sociale pianificato e libero da sfruttamento e oppressione.

Partito Comunista dei Lavoratori - Friuli-Venezia Giulia

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