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Un Collettivo di Fabbrica per collettivizzare tutte le fabbriche!

18 Maggio 2024

Testo del volantino (allegato in pdf) per la manifestazione della ex-GKN di oggi

gkn


33 mesi dopo il licenziamento in tronco, la ex-GKN ancora resiste ai tentativi di esproprio del Capitale che la ritiene sua sia che produca, sia che la liquidi. E naturalmente ha tutta una sua legge, tutto un suo Stato con relativi gendarmi a dargli ragione, o con le buone o con le cattive, come dimostra il recente e misterioso colpo alla cabina elettrica che ha rabbuiato la fabbrica e che ha il sapore strano della minaccia. Il Capitale è stufo delle pretese del Collettivo di fabbrica e noi siamo tre volte stufi della pretesa del Capitale di campare sulla pelle dei lavoratori, la nostra pelle.

Il Capitale è passato dal fondo Merlrose a Francesco Borgomeo, ex advisor della stessa società, che ha ribattezzato la ex-GKN, QF, vale a dire Quattro EFFE, Fiducia nel Futuro della Fabbrica di Firenze, nome roboante che nasconde l’unica fiducia vera del capitale e dei suoi uomini: quella nei Quattro Fiorini d’oro del profitto.

Borgomeo, manager coi versetti del vangelo sempre sulle labbra, ha promesso investimenti e rilancio, mentre ogni tre per due provava a liquidare la fabbrica perché «i prerequisiti per qualunque riconversione sono l’agibilità dello stabilimento, avere a disposizione una fabbrica. E in questo momento oggettivamente l’agibilità non c’è. Fra i 300 lavoratori una parte è particolarmente aggressiva. A Campi Bisenzio c’è un movimento politico: all’ingresso si trova la scritta “Insorgiamo” e non la posso far togliere». Così ha dichiarato ai giornali qualche tempo fa.

Che problemi può dare un Collettivo di Fabbrica al Capitale? Sicuramente non quello di non lavorare all’occorrenza. Non si è mai visto, infatti, un gruppo di lavoratori che, in attesa della rivoluzione socialista, non siano disposti a lavorare anche per padroni pii e devoti come San Francesco Borgomeo. Ma il Capitale sa che qualunque decisione prenda, sia quella di un improbabile rilancio, sia quella di una liquidazione, deve prenderla tra costo zero e dintorni. Ecco perché ce l’ha col Collettivo di Fabbrica. Il Collettivo infatti, è il simbolo vivente, nelle condizioni date, dei migliori salari possibili e dei più alti diritti all’interno dello stabilimento. Ecco perché San Francesco Borgomeo alla vista della scritta “Insorgiamo”, si sente rapinare nel portafogli e si mette a pregare tutti i santi, cioè le sue autorità ben più terrene, Ministro dell’Interno in testa, perché lo liberino del diavolo.

Il diavolo però è ancora lì. A dicembre un giudice del lavoro ha concesso il massimo che un’istituzione capitalistica possa concedere a dei lavoratori sfruttati: revocare i licenziamenti non perché illegittimi in sé, ma perché proceduralmente non corretti. Può licenziare il Capitale, sentenziano i suoi giudici, ma se la protesta è particolarmente vistosa come quella della ex-GKN, devono farlo con il bon ton!

Così, da cinque mesi, gli ultimi irriducibili lavoratori della ex-GKN sono senza stipendio visto che Borgomeo se li è ripresi senza tirare fuori un penny bucato, a parte quelli ormai esauriti della cassa integrazione.

Il Collettivo di fabbrica è passato dalla proposta di un piano industriale studiato da tecnici ed esperti, al progetto di una “reindustrializzazione, con campagne di azionariato popolare e reti di competenza”. Vogliono fare della ex-GKN un polo pubblico “delle energie rinnovabili e della mobilità sostenibile” in vista della transizione ecologica.

E qui entriamo in gioco noi del PCL che siamo sempre stati al fianco della ex-GKN con la nostra testa e le nostre proposte da fraterni compagni del Collettivo di Fabbrica e dei lavoratori e delle lavoratrici.

L’azionariato è una via di mezzo tra la nostra proposta di nazionalizzazione senza indennizzo con fabbrica sotto controllo dei lavoratori, e la proposta originaria che il Collettivo voleva offrire alla controparte. Ma la richiesta che sia la Regione Toscana a farsene carico secondo noi è molto pericolosa. La regione Toscana, infatti, è il cavallo di Troia di Borgomeo per colpire al cuore la lotta della Ex-Gkn. Se interverrà, la Regione Toscana, lo farà per imbrogliare le carte, riempire la testa di chiacchiere e prendere tempo fino a dirottare la lotta su un binario morto. La Regione Toscana è occupata dalla borghesia e sta con Borgomeo - è una palude che solo la rivoluzione può bonificare.

Se c’è una speranza per la proposta della ex-GKN, sta nell’alzare il livello dello scontro, chiamando alla lotta il resto dei lavoratori su una piattaforma unificante che vada dalla riduzione di orario a parità di salario al licenziamento dei padroni quando licenziano gli operai. Il Collettivo è ancora in tempo per provare a unificare le altre vertenze. È ora di convocare un’assemblea di delegate e di delegati che discuta e vari questa piattaforma, perché la ex-GKN si trascini dietro tutto il resto della classe salariata.

Il Collettivo di Fabbrica può anche sfruttare quel poco di spazio televisivo che la minoranza sindacale della Cgil, quella di cui fa per lo più parte, ha in questo momento, denunciando il sostanziale immobilismo e tradimento della FIOM e dei suoi dirigenti che si sono limitati ad osservare la lotta, senza mai provare a collegarla con le altre né a guidarla nello scontro con governo e padronato. Mettere la massima pressione sulle burocrazie sindacali può essere decisivo per strappare al Capitale richieste importanti.

Infine la ex-GKN ha l’autorità che si è conquistata nella lotta per porre il tema di una rappresentanza politica indipendente della classe lavoratrice sulla base di un programma anticapitalistico.

Ricostruire una forza uguale e contraria in tutti gli ambiti e in tutti gli aspetti a quella messa in campo dai padroni e dai loro governi. E QUESTA FORZA È SOLO UN PARTITO RIVOLUZIONARIO. È questo il senso della nostra presenza oggi al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici della ex-GKN. perché il Collettivo di questa fabbrica, sia solo il preludio alla collettivizzazione di tutte le grandi fabbriche di questo paese.

Partito Comunista dei Lavoratori

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