Interventi

Malcolm X a Gaza

5 Novembre 2024
malcolmXagaza


Questo celebre articolo di Malcolm X venne pubblicato il 17 settembre 1964 sulla Egyptian Gazette, quotidiano egiziano in lingua inglese, con il titolo "La logica sionista". Tale intervento non rappresentò una novità rispetto all'impegno antimperialista e internazionalista di Malcolm X, che già in varie occasioni aveva fatto sentire la sua voce e preso coerentemente posizione. Ma fu senz'altro un passo importante e decisivo per l'unità strategica fra la lotta per i diritti civili degli afroamericani e la lotta per l'autodeterminazione del popolo palestinese, che in quel momento iniziarono a saldarsi anche nella pratica di massa. Soprattutto da quel momento in poi, il movimento di lotta degli afroamericani, in particolare nei suoi settori più coerentemente schierati su posizioni di classe, legò in maniera sempre più organica la lotta per la libertà dei neri negli USA con le lotte anticolonialiste, antimperialiste e antirazziste all'estero.



L’esercito sionista che occupa la Palestina afferma che i loro antichi profeti giudei predissero che negli “ultimi giorni di questo mondo” il loro Dio avrebbe fatto sorgere fra loro un messia che li avrebbe condotti alla loro terra promessa, che essi avrebbero costituito la loro autorità “divina” in questa nuova terra, e questa autorità “divina” avrebbe consentito loro di “governare tutte le nazioni con una verga di ferro”.

Se i sionisti israeliani credono che la loro attuale occupazione della Palestina araba sia il compimento della predizione fatta dai loro profeti ebraici, allora essi credono anche, religiosamente, che Israele debba compiere la sua missione “divina” di guidare tutte le altre nazioni con uno scettro di ferro, che significa semplicemente una diversa forma di governo ferreo, ancora più fermamente trincerato di quello delle precedenti potenze coloniali europee.

Questi sionisti israeliani credono religiosamente che il loro Dio giudaico li abbia scelti per rimpiazzare il vecchio colonialismo europeo con uno di nuova forma, così ben mascherato da consentirgli di ingannare le masse africane nel sottomettersi volontariamente alla loro “divina” autorità e guida, senza rendersi conto di essere ancora colonizzate.


CAMUFFAMENTO

I sionisti israeliani sono convinti di aver brillantemente camuffato il loro colonialismo di nuovo tipo. Esso appare essere più “benevolo”, più “filantropico”, un sistema col quale essi governano semplicemente inducendo le loro potenziali vittime ad accettare le loro amichevoli offerte di “aiuti” economici, ed altri doni accattivanti, che essi ostentano in fronte alle nazioni africane di recente indipendenza, le cui economie stanno sperimentando grandi difficoltà. Durante il diciannovesimo secolo, quando le masse qui in Africa erano largamente analfabete, era semplice per gli imperialisti europei governarle con "la forza e la paura", ma nell'illuminato tempo presente le masse africane si stanno svegliando, e risulta impossibile controllarle adesso con i metodi antiquati del diciannovesimo secolo.

Gli imperialisti sono stati quindi costretti ad escogitare metodi nuovi. Giacché essi non possono ulteriormente forzare o impaurire le masse alla sottomissione, essi devono inventare metodi moderni che gli consentano di manovrare le masse africane verso una sottomissione volontaria.

L’arma del moderno neoimperialismo del ventesimo secolo si chiama “dollarismo”. I sionisti hanno padroneggiato la scienza del dollarismo: la capacità di porsi come amico e benefattore, portando doni e altre forme di aiuti economici ed offerte di assistenza tecnica. Così il potere e l’influenza di Israele sionista in molte delle nazioni africane recentemente "indipendenti" è divenuta rapidamente ancor più imbattibile di quella dei colonialisti europei del diciottesimo secolo... e questo nuovo genere di colonialismo sionista differisce solo in forma e metodo, ma non nel movente o negli obiettivi.

Alla fine del diciannovesimo secolo, quando gli imperialisti europei previdero saggiamente che le risvegliate popolazioni dell’Africa non si sarebbero sottomesse al loro vecchio metodo di governare tramite la forza e la paura, dovettero creare una “nuova arma” e trovare una “nuova base” per essa.


DOLLARISMO

La prima arma dell’imperialismo del ventesimo secolo è il dollarismo sionista, ed una delle basi principali per questa arma è Israele sionista. I pianificatori imperialisti europei piazzarono saggiamente Israele laddove esso potesse dividere geograficamente il mondo arabo, infiltrarsi e coltivare il seme del dissenso tra i governanti africani, ed anche contrapporre gli africani agli asiatici.

L'occupazione della Palestina araba da parte di Israele sionista ha costretto il mondo arabo a sprecare miliardi di preziosi dollari in armamenti, rendendo impossibile per queste nazioni di recente indipendenza il concentrarsi nel rafforzamento delle loro economie e nell’elevare i livelli di vita delle loro popolazioni.

E il perdurante basso livello di vita nel mondo arabo è stato abilmente usato dalla propaganda sionista per mostrare agli africani come i governanti arabi non fossero intellettualmente e tecnicamente qualificati per elevare il livello di vita del loro popolo... "inducendo" così indirettamente gli africani ad allontanarsi dagli arabi e volgersi verso Israele per insegnanti ed assistenza tecnica.

«Spezzano le ali all’uccello, poi lo condannano perché non vola veloce come loro.»

Gli imperialisti si mostrano sempre benevoli, ma è solo perché stanno competendo contro paesi di recente indipendenza economicamente azzoppati, le cui economie sono in realtà invalidate dalla cospirazione sionista-capitalista. Gli imperialisti non possono sostenere una competizione leale, così vennero terrorizzati dall’appello di Gamal Abdul Nasser all’unità arabo-africana sotto il socialismo.


IL MESSIA?

Se la pretesa “religiosa” dei sionisti, che essi siano stati condotti alla terra promessa dal loro messia, è vera, e la odierna occupazione della Palestina araba da parte di Israele sia il compimento di questa profezia, allora dove è questo loro messia che i loro profeti dissero avrebbe avuto l'autorità per condurveli? È stato Ralph Bunche che ha “negoziato” il possesso sionista della Palestina occupata! È Ralph Bunche il messia del sionismo? Se Ralph Bunche non è il loro messia, e il messia non è ancora venuto, allora cosa stanno facendo loro in Palestina prima del loro messia?

Hanno i sionisti il diritto legale o morale di invadere la Palestina araba, sradicare i suoi cittadini arabi dalle loro case e sequestrare tutte le proprietà arabe per se stessi solo basandosi sulla rivendicazione “religiosa” che i loro antenati vissero in quei luoghi migliaia di anni prima? Solamente un migliaio di anni fa i mori vivevano in Spagna. Forse questo dà ai mori di oggi il diritto legale e morale di invadere la penisola iberica, cacciarne i cittadini spagnoli, e quindi costituire una nuova nazione dei mori... laddove la Spagna è sempre stata, così come i sionisti europei hanno fatto con i nostri fratelli e sorelle arabi in Palestina?

In breve, le argomentazioni sioniste per giustificare l'odierna occupazione della Palestina araba non hanno base razionale o giuridica nella storia... e neppure nella loro religione. Dove è il loro messia?

Malcolm X

CONDIVIDI

FONTE