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'Incolpazione' collettiva
L'enormità della repressione al liceo Virgilio di Roma
28 Gennaio 2024
“Atto d'incolpazione d'addebito disciplinare”: questo il reato di cui dovranno rispondere 548 studenti del liceo Virgilio di Roma per l'occupazione della propria scuola. Il tribunale sarà il Consiglio d'Istituto. Rischiano dai 5 ai 15 giorni di sospensione, quindi la bocciatura. L'iniziativa disciplinare è stata intrapresa dalla preside, ma con le spalle coperte dal ministero leghista dell'Istruzione. Lo stesso ministro che in questi giorni ha ispirato in alcune regioni (Lazio) precise circolari rivolte agli insegnanti perché impedissero nel Giorno della Memoria iniziative pro Palestina.
La repressione al Virgilio non è un fatto isolato, segue misure analoghe assunte contro l'occupazione del liceo Tasso, in questo caso comminate dai consigli di classe. Ma certo al Virgilio l'iniziativa ha assunto contorni abnormi. Gli studenti compaiono con nome e cognome nella lista degli accusati; si distinguono due elenchi, quello degli occupanti “recidivi” (che cioè occuparono già l'anno scorso) e quello degli occupanti neofiti; si raccoglie l'elenco separato degli organizzatori e dei portavoce dell'occupazione (per lo più rappresentanti degli studenti nel consiglio di istituto) che «non solo hanno partecipato a tale occupazione ma ne hanno rivendicato le istanze in rappresentanza della totalità degli occupanti»; si dispongono misure e pene differenziate (disciplinari ed economiche) in base alla gerarchia delle responsabilità. Gli occupanti avrebbero violato «il patto educativo di corresponsabilità» approvato nel 2023, non avrebbero mantenuto «un comportamento corretto nell'agire e nel parlare». In altri termini, si sono immischiati in questioni politiche che non li riguardano, per esempio occupandosi di Palestina.
La linea disciplinare del ministro leghista sta facendo scuola. Letteralmente. Incoraggia ovunque la parte più reazionaria dei dirigenti scolastici nel promuovere la politica “legge e ordine” nelle scuole. Non senza la pressione, come nel caso di Roma, degli ambienti sionisti del territorio.
Sono cose che accadevano in Italia nel 1967 e 1968 contro le prime iniziative della contestazione studentesca. Non hanno portato fortuna alla reazione.
Agli studenti del Virgilio come del Tasso va la piena e incondizionata solidarietà del Partito Comunista dei Lavoratori.