Dalle sezioni del PCL

Caso Falcomatà, la destra si rafforza

Ci vuole un'alternativa di classe

12 Gennaio 2024
falcomatà


Ancora una volta Reggio Calabria sale alla ribalta dello scenario politico nazionale.
Ora grazie al protagonismo di Giuseppe Falcomatà, recentemente reinserito nel suo ruolo di sindaco dopo una sospensione di due anni causata da una spregiudicata gestione della giunta nell’assegnazione dell’hotel Miramare a un gruppo d’affari amico.
In questo lasso di tempo Reggio Calabria è stata anche teatro dell’incredibile vicenda delle elezioni farlocche taroccate dal voto di elettori defunti e da certificazioni elettorali spregiudicate. Da qui il tentativo degli apparati dei partiti di centrosinistra di approfittare della debolezza politica del sindaco sospeso per consolidare il loro peso con un rimpasto della giunta.

Falcomatà, come in una partita di poker, ha giocato al rialzo, bruciando i suoi vecchi alleati presentando una nuova giunta del sindaco costituita da assessori di sua stretta fiducia. Il tutto sotto il vessillo di una crociata contro i partiti che fa suo tutto l’armamentario ideologico dell’antipolitica. Il tutto mentre la destra approfitta di questo teatrino cercando di ricomporre le sue lacerazioni interne e di rilanciare un quadro di rappresentanza politica confuso e arraffone.

In realtà, al di là di questo scenario farsesco, a Reggio Calabria domina, purtroppo incontrastato, un blocco affaristico che approfitta delle dinamiche economiche in atto per diventare sempre più potente. Privatizzazioni, autonomia differenziata, la micidiale (e devastante) truffa del ponte alimentano il consolidamento di un coacervo di grandi speculatori, affaristi, signori della ‘ndrango-massoneria, grandi burocrati et similia.
Il tutto su una città in fondo alle consuete classifiche per gli indici di vivibilità, del livello dei servizi devastati da privatizzazioni e affarismo con settori collassati come sanità pubblica e scuola.
Qui, invece di una sinistra che promuova e organizzi una vera e propria insubordinazione di massa contro questo massacro sociale, invece di lanciare una grande lotta di massa per difendere i livelli di vivibilità (e di sopravvivenza) delle masse popolari dalla devastazione capitalistica, si registrano vuoto e subalternità di classe.

La nuova giunta Falcomatà, a cominciare dal quadro che emerge della scelta degli assessori, si concretizza come una giunta espressione del mondo delle professioni che di per sé stesso è profondamente disorganico a quello del lavoro.
I partiti di sinistra fanno ovviamente una battaglia di retroguardia e di conservazione del proprio (misero) diritto di sopravvivenza. Le direzioni sindacali legano la loro dipendenza a una linea confederale nullista alla subalternità al quadro di rappresentanza politica locale. Per il resto, le fragili forze della sinistra radicale, movimentista, neotogliattiana e stalinista, o populista, brillano per povertà di analisi e lucidità di proposte politiche.

Il PCL è consapevole della debolezza di questa sinistra, e però ritiene che occorra rilanciare il confronto per salvare e potenziare un segno di diversità classista a Reggio Calabria, e dunque in una realtà particolarmente significativa per la Calabria e l’intero derelitto Mezzogiorno.
Il PCL, in uno scenario politico tremendo, ha la ferrea volontà di andare controcorrente non solo per salvare la testimonianza della diversità politico-culturale dei comunisti e delle comuniste, ma più in generale per unire tutte le forze che si dicono disponibili a un comune impegno anticapitalistico.
Al di là della miseria che oggi ci offre lo scenario politico con tutte le sue misere e squallide furbizie, il PCL sollecita fortemente risposte concrete e controcorrente di chi vuole rappresentare i lavoratori, gli oppressi e le oppresse, e costruire una presenza anticapitalistica e rivoluzionaria, una vera e coerente proposta di alternativa sociale.

Partito Comunista dei Lavoratori - sezione di Reggio Calabria

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