Prima pagina

Strage operaia, responsabilità del capitale

31 Agosto 2023
brandizzo


La tragica morte di cinque operai travolti da un treno durante il proprio lavoro presso la stazione ferroviaria di Brandizzo è l'ennesimo omicidio del capitale.

Le autorità di governo e giudiziarie sono alla ricerca degli errori di comunicazione o degli spiacevoli disguidi tecnici. Ma quali che saranno le conclusioni formali dell'inchiesta, resta il dato di fondo. Anni e decenni di precarizzazione del lavoro, di appalti e subappalti sempre più liberi, di taglio degli organici e di turni massacranti, di assenza di controlli sulle condizioni minime di sicurezza, hanno moltiplicato i morti. Non sono incidenti, sono omicidi.

L'azienda presso cui i cinque operai lavoravano (Sigifer) aveva il certificato sulla sicurezza scaduto da più di un mese. Eppure vantava e vanta pubblicamente sui propri siti le massime garanzie in fatto di “qualità, eccellenza, sicurezza” (testuale). Non è un caso. Quando nessuno controlla, anche perché hanno tagliato persino il numero degli ispettori del lavoro, i padroni sbandierano la propria propaganda a caccia di commesse pubbliche e private sulla pelle dei propri operai.

Naturalmente sosteniamo ogni iniziativa di protesta e di sciopero contro l'omicidio di Brandizzo. Ma rifiutiamo le lacrime di coccodrillo del governo e dei partiti borghesi che hanno legiferato contro il lavoro nel nome del libero mercato, al servizio dei capitalisti, e oggi fingono commozione o sdegno. Come, fra tutti, il ministro delle infrastrutture e trasporti Matteo Salvini, grande sponsor della massima liberalizzazione degli appalti, e oggi in coda all'ipocrisia collettiva.

C'è bisogno di una svolta di lotta generale che rivendichi la cancellazione di tutte le leggi di precarizzazione e di libero appalto, varate da tutti i governi degli ultimi trent'anni, un controllo operaio sulle condizioni del lavoro, il rifiuto dello sfruttamento. Non bastano le chiacchiere delle burocrazie sindacali, né puri atti simbolici e rituali. Occorre una mobilitazione generale, una lotta vera, finalmente. Che unisca 18 milioni di salariati in contrapposizione al capitale, la vera associazione a delinquere.

Solo un governo dei lavoratori e delle lavoratrici, basato sulla loro organizzazione e la loro forza, potrà rendere giustizia agli sfruttati.

Partito Comunista dei Lavoratori

CONDIVIDI

FONTE