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Il ponte sulla melma

19 Maggio 2023
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L’ultima di tante catastrofi alluvionali con alcuni morti che ha colpito non solo l’Emilia Romagna ma una consistente porzione della Penisola ha messo in luce quanto sia precaria, e irresponsabile, la politica di tutela ambientale e di controllo idrogeologico.

Mancano le misure elementari di prevenzione come la tenuta degli argini, la pulizia degli alvei, la presenza di invasi per il contenimento e il deflusso delle acque, il controllo sul prelievo di materiali nei bacini idrici... e così via.

Ai guasti gravissimi ereditati da decenni di scempi ambientali si aggiunge oggi la minaccia dell’autonomia differenziata, che renderebbe ancor più indifese le aree territorialmente più fragili e infestate dalla peste della mafia, e più esposte ai problemi derivanti da una politica fatta di tagli e privatizzazioni.

E sullo sfondo della catastrofe l’annunciata, in contemporanea, riesumazione del ponte sullo stretto, e sulla melma, e le macerie di un’Italia fragile e depredata.

È necessario che tutti coloro che piangono a causa delle ripetute catastrofi ambientali capiscano che i loro responsabili sono più spesso i soggetti per cui votano: una destra crapulona e predatrice, una sinistra di sua maestà che si copre, al massimo, di fini e mistificanti illusioni.

Noi invece ci battiamo per un grande piano di risanamento ambientale e territoriale finanziato dai prelievi sulle grandi ricchezze.
Qui emerge la necessità di un lavoro tenace che una forza classista come il Partito Comunista dei Lavoratori deve svolgere sul terreno dell’educazione delle masse, e un lavoro di costruzione reale di iniziativa sociale.

Solo così si aprirà la difficile ma ineludibile strada per costruire una svolta rivoluzionaria, un governo dei lavoratori senza il quale la melma prodotta dall’infamia del capitalismo ricoprirà, assieme a guerre e crisi sociali ed economiche, l’intero mondo.

È questa, anche questa, la barbarie che avanza.

Pino Siclari

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