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A fianco del popolo ucraino!

Via le truppe russe dall’Ucraina. Contro la NATO e il riarmo imperialista

24 Febbraio 2023
tralongo


Testo del volantino che distribuiremo nelle manifestazioni di questi giorni ad un anno dall'invasione russa dell'Ucraina. In fondo trovate il volantino allegato


A dodici mesi, dall’inizio dell’invasione imperialista russa nell’Ucraina, il conflitto non tende a scemare e gli sviluppi s’avviano in una spirale sempre più minacciosa. La guerra della Federazione russa nei confronti del popolo ucraino costituisce un chiaro atto di aggressione d’imperialista. E, se si vuole bloccare questo conflitto, occorre subito che la Federazione Russa ritiri le truppe dai territori occupati a partire dal 24 febbraio.
Il drammatico approfondimento delle contraddizioni mondiali è sotto gli occhi di tutti.

L’imperialismo russo ha promosso una criminale guerra d’invasione in Ucraina col fine dichiarato di cancellare «l’invenzione di Lenin e dei comunisti bolscevichi» (Putin, 21 febbraio 2022), cioè il diritto di autodeterminazione del popolo ucraino. L’imperialismo USA, che non credeva alla possibile resistenza ucraina – al punto da offrire immediato asilo a Zelensky – ha poi pensato di usarla per indebolire l’imperialismo russo. Intanto, mentre Svezia e Finlandia trattano con Erdogan il proprio ingresso nella NATO, con la benedizione americana e sulla pelle dei curdi, Biden minaccia una guerra contro la Cina nel caso di attacco dell’imperialismo cinese a Taiwan.

La risultante della politica conflittuale interimperialista è una nuova grande corsa agli armamenti. Questa corsa non riguarda il sostegno alla resistenza ucraina, assai più modesto nella realtà che nella propaganda (l’Ucraina ha il diritto di reperire le armi, come nazione oppressa, dove vuole). Riguarda i rapporti di forza tra le grandi potenze su scala mondiale coinvolgendo cifre gigantesche: 2100 miliardi già prima della guerra ucraina, e ora raddoppiati. I 200 miliardi supplementari in armamenti previsti dai soli governi UE sono emblematici. Il riarmo tedesco per oltre 100 miliardi ha dato il via. L’Italia segue a ruota con l’aumento annuo in armamenti da 25 a 38 miliardi. Non è solo obbedienza alle pressioni USA e NATO per elevare le spese militari al 2% del PIL. È innanzitutto l’interesse in proprio dell’imperialismo italiano e degli imperialismi europei. Ognuno sa che nello scontro di potenze per la spartizione delle zone d’influenza il proprio peso specifico negoziale sarà misurato (anche) dalla propria forza militare. Non è un caso che il settore borghese più europeista, quello che vorrebbe giocare in proprio sul piano mondiale, sia quello che rivendica con maggior convinzione lo sviluppo di un militarismo europeo. Al tavolo di gioco degli imperialismi le regole sono queste, non ne esistono altre. Per questo l’unica posizione razionale è quella espressa più di cento anni fa da Karl Liebknecht, il grande rivoluzionario compagno politico di Rosa Luxemburg: “Se vuoi la pace prepara la rivoluzione”

RITIRO DELLE TRUPPE RUSSE DAI TERRITORI UCRAINI
PER IL DIRITTO ALL’AUTODIFESA DELL’UCRAINA E DEL SUO POPOLO
NESSUN SOSTEGNO POLITICO A ZELENSKY
CONTRO LA NATO E LA SUO POLITICA ESPANSIVA



Sul retro del testo riportiamo la dichiarazione prodotta allora dai nostri compagni del Revolyutsionnaya Rabochaya Partiya (Partito Operaio Rivoluzionario), la principale organizzazione della sinistra rivoluzionaria russa. I compagni del RRP continuano ogni, nella difficile situazione che si può immaginare, la lotta contro l’”operazione militare speciale” Di Putin e il suo regime capitalistico-oligarchico.


No alla guerra!
Il nemico principale è nel nostro paese!
Dichiarazione del Comitato Centrale del Revolyutsionnaya Rabochaya Partiya (Partito Operaio Rivoluzionario), principale organizzazione trotskista russa (24/02/2022).

La Russia ha iniziato la guerra con l’Ucraina. Nascondendosi ipocritamente e falsamente dietro le sofferenze del popolo lavoratore delle Repubbliche Popolari di Doneck e Lugansk, il governo della Federazione Russa ha utilizzato la loro presunta protezione come occasione per realizzare un’aggressione imperialista. La difesa della popolazione pacifica del Donbass non implicava assolutamente l’inizio della guerra. Ma, invece di entrare nelle due repubbliche, le truppe russe hanno attraversato la linea di confine e sono entrate nel territorio dell’Ucraina. In questi minuti a Kiev, Kramatorsk, Odessa, Kharkiv, Berdiansk, si odono esplosioni. Lì non stanno morendo «nazisti» e «banderisti». Lì stanno morendo pacifici abitanti dell’Ucraina, proletari dell’Ucraina.

Nessun ragionamento sul «contenimento della Nato», nessuna critica del regime politico ucraino e nessun’altra fesseria geopolitica può giustificare questa strage! Putin parla di «regime antipopolare», dice che l’esercito della Federazione Russa sta cercando di liberare l’Ucraina dai «nazisti». Ma il regime della Russia non è per niente migliore del regime in Ucraina. Solo il proletariato dell’Ucraina, e non certo l’imperialismo russo, ha il diritto di liberare l’Ucraina dalla dittatura ultra-neoliberista e nazionalista! In questa guerra non c’è niente di giusto. Ci sono solo gli interessi imperialistici della borghesia della Federazione Russa e lo sporco mercantilismo della borghesia degli Stati Uniti e dell’Unione Europea. E nel nome di questi interessi completamente estranei alla classe operaia adesso scorre il sangue dei lavoratori dell’Ucraina e del Donbass, dei soldati della Russia, figli della classe operaia.

Ogni proletario, ogni persona onesta deve oggi dire: no alla guerra!
Dobbiamo pretendere decisamente la fine della guerra, il ritiro delle truppe russe dal territorio dell’Ucraina, e l’immediata firma di un trattato di pace.

Il Partito Operaio Rivoluzionario chiama i comunisti della Russia, i lavoratori della Russia, al consolidamento e alla fondazione di un movimento unitario contro la guerra.

Invitiamo i lavoratori della Russia a scioperare contro la guerra!
Nessuna guerra che non sia una guerra di classe!
Il nemico principale è nel nostro paese!

PER LA RIVOLUZIONE SOCIALISTA IN RUSSIA E UCRAINA

Partito Comunista dei Lavoratori

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