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Potere ai prefetti contro il salvataggio dei migranti

2 Gennaio 2023
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Lo Stato italiano non solo finanzia, a spese dei lavoratori, una guardia nazionale libica che partecipa attivamente alla segregazione dei migranti e ai più loschi affari coi trafficanti; non solo diserta il salvataggio in mare dei migranti che fuggono dalla disperazione e anzi spinge la guardia libica a riportarli in gabbia; ma colpisce le attività delle ONG che praticano i salvataggi al posto dello Stato.

Già si erano adoperati al riguardo i famigerati decreti Salvini. Ora se ne occupa il governo a guida postfascista di Giorgia Meloni. Il decreto varato dal governo sotto Capodanno è infame. Restringe il possibile soccorso in mare ad un solo salvataggio, con l'inevitabile moltiplicazione dei morti. Chiede il riconoscimento dell'identità dei migranti sulla stessa imbarcazione che li ha salvati, con l'obiettivo di scaricare l'onere dell'accoglienza sullo Stato di bandiera della barca stessa. Ma soprattutto affida ai prefetti le pesantissime misure sanzionatorie di carattere amministrativo, sottraendole di conseguenza a qualsiasi controllo della magistratura.

Il decreto rientra perfettamente nella logica reazionaria di un governo che mira a rafforzare ad ogni livello il potere esecutivo, cioè il proprio potere. «In Italia d'ora in avanti deve valere il criterio per cui viene premiato chi rispetta la legge, non chi la viola» ha dichiarato la Presidente del Consiglio nella sua conferenza stampa torrenziale di fine anno. Salvo il fatto che la sua legge, varata per decreto, viola ogni principio di democrazia e di umanità.

Respingere questo decreto infame, mobilitarsi per la sua abrogazione, disobbedire alla sua applicazione, è e deve essere parte dell'opposizione al governo delle destre. Un'opposizione di classe e di massa, capace di porsi alla testa delle ragioni progressive di tutti gli oppressi.

Partito Comunista dei Lavoratori

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