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Il caso Soumahoro. I disastri della sinistra e la speculazione reazionaria

2 Dicembre 2022
soumahoro


Il caso Soumahoro è emerso alle pubbliche cronache come la questione del giorno. Un fatto colpisce: la stampa borghese ha improvvisamente scoperto il trattamento riservato ai migranti nei centri di accoglienza attraverso il buco della serratura della cooperativa di Latina appaltata all'azienda della suocera e della moglie del neodeputato. Un'azienda sicuramente infame: stipendi non pagati, assenza di riscaldamento, condizioni igieniche degradate, respingimento delle proteste e delle rivendicazioni dei migranti interessati; nel mentre il consiglio di amministrazione della cooperativa si accaparrava le prebende e finanziava altri affari. Ma queste sono purtroppo le condizioni riservate ai migranti nel grosso delle strutture di accoglienza, spesso appaltate a ditte senza scrupoli che incassano i finanziamenti pubblici a scopo di lucro tagliando le spese di assistenza. A maggior ragione quando lo Stato stesso taglia i finanziamenti, come in occasione dei famigerati decreti sicurezza del 2018.

Lo stesso vale per l'improvvisa “scoperta” dei metodi di gestione della baraccopoli del foggiano. La Lega dei braccianti costituita da Soumahoro dopo la sua rottura con USB pretendeva di gestire il lavoro dei campi in condizioni di monopolio, estromettendo ogni struttura sindacale (USB e CGIL) anche con i metodi dell'intimidazione, e amministrando in proprio la manodopera nel rapporto con le aziende agricole del territorio. Una sorta di caporalato. Inammissibile e indegno, tanto più se condotto nel nome dei migranti, tanto più in condizioni di opacità finanziaria nella gestione dei fondi.
Ma davvero colpisce la “sorpresa” per questa realtà, già pubblicamente denunciata da soggetti sindacali del foggiano e da altre organizzazioni dei migranti, e purtroppo presente con diversi attori in tutte le baraccopoli d'Italia, da quelle campane a quelle di Rosarno in Calabria. Terre dove la lotta per dominare la vita dei campi e la gestione del caporalato è spesso sospinta dalla disputa delle risorse pubbliche e delle regalie private aziendali. Perché allora la campagna scandalistica ossessiva sul caso Soumahoro?

Perché la vicenda Soumahoro offre alla campagna reazionaria un bersaglio ideale.
Un sindacalista di colore diventa deputato cavalcando le ragioni dei migranti ma anche coprendo speculazioni di famiglia: cosa c'è di meglio per esibire la “prova” dell'ipocrisia delle battaglie dei migranti, tanto più di colore, e delegittimare ogni loro rivendicazione? I migranti vengono così colpiti più volte. Non solo dalle leggi discriminatorie dello Stato, non solo dalle pratiche di sopraffazione loro riservate da cooperative senza scrupoli, ma anche dalle campagne a sfondo xenofobo che usano Soumahoro come clava. Il tradimento di una lotta diventa un'arma nelle mani del nemico. Come sempre.

Tutto questo misura le responsabilità politiche di Sinistra Italiana. Non si tratta semplicemente dell'errore di una candidatura, ma di una logica politica generale. Una logica nella quale ciò che conta non è mai un progetto di trasformazione della realtà, ma la raccolta elettorale come fine a sé. Una Sinistra Italiana che ha scelto la coalizione col PD liberale di Letta, in compagnia di Cottarelli, aveva l'esigenza di mascherare il proprio opportunismo con una candidatura d'immagine. L'immagine di Soumahoro sembrava al riguardo perfetta. Ogni informazione sulle sue reali condotte, già oggetto di denunce sindacali, diveniva secondaria o irrilevante. Ma la realtà si vendica sempre prima o poi delle finzioni. Purtroppo oggi a danno non solo di Sinistra Italiana ma della battaglia di tutti a difesa dei migranti.

Ricondurre questa battaglia a un progetto anticapitalista, contro ogni suo cavalcamento opportunista, si conferma allora più che mai necessario. Anche nell'interesse dell'opposizione alla reazione xenofoba, tanto più contro il governo della destra. Costruire una sinistra rivoluzionaria è parte inseparabile di questo impegno.

Partito Comunista dei Lavoratori

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