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Piove sul bagnato. Meloni all'attacco mentre lavoratrici e lavoratori sono colpiti dalla crisi

Lo sciopero generale del 2 e la manifestazione del 3 dicembre: due momenti per la necessaria risposta operaia

1 Dicembre 2022

Testo del volantino del PCL

sciopero2-12-22


Salutiamo le giornate del 2 e del 3 dicembre con convinzione. Un doppio appuntamento importante per molte ragioni: perché avanza una piattaforma rivendicativa che va incontro alle necessita immediate della classe lavoratrice, attanagliata dal rincaro delle bollette, dall’inflazione sui beni essenziali, dalla annunciata recessione. Minacciata dalla dinamica di guerra e dai disastri naturali, dovuti al cambiamento climatico, che stanno quasi giornalmente mietendo vittime.

Nello stesso tempo si oppone al governo Meloni e alla sua manovra economica subalterna al padronato (soldi alle imprese), fiancheggiatrice dell’evasione fiscale (aumento del limite dell’utilizzo del contante) e dei settori della borghesia, piccoli e medi esercenti, spesso i settori più reazionari, che incassano l’abolizione del Pos sotto i 60 euro. Tutto questo mentre attacca il reddito di cittadinanza e le pensioni a fronte di un enorme impoverimento dei salariati e dei settori popolari della società (aumento impressionante della povertà assoluta), e cerca di restringere ulteriormente gli spazi democratici di manifestazione di dissenso o di semplice alterità al sistema mercantile (legge anti-rave).

Si tratta dell’unica iniziativa significativa di opposizione sociale al padronato e al governo reazionario, messa in campo, non a caso dal sindacalismo di base e conflittuale e dalla sinistra che fa riferimento alla classe lavoratrice. Laddove il maggiore sindacato, la CGIL, si limita ad una tiepida minaccia di mobilitazione, mentre corre a sedersi allo stesso tavolo della postfascista Meloni.

Un altro aspetto positivo che rende importante questa due giorni di lotta e mobilitazione è proprio il suo carattere unitario e la possibilità, che a partire da ciò, possa innescare la mobilitazione di massa capace di cambiare radicalmente lo scenario politico e sociale italiano.
Iniziative come quella odierna possono portare ad un passo in avanti alla condizione di una onesta e leale intenzione a costruire il più ampio fronte unitario di massa della classe lavoratrice contro la politica padronale e la sua economia di guerra e a sviluppare una vertenza generale unificante di tutto il mondo del lavoro e dietro di esso i settori oppressi della società.

• Per il blocco immediato delle bollette e dei prezzi alimentari
• Per la requisizione immediata e integrale dei sovraprofitti dei monopoli energetici e la loro nazionalizzazione senza indennizzo e sotto il controllo dei lavoratori e delle lavoratrici
• Per un forte aumento salariale di 300 euro netti e la reintroduzione della scala mobile dei salari
• Per un salario minimo di 12 euro all’ora, 1500 euro netti mensili
• Per una patrimoniale straordinaria del 10% sul 10% più ricco da investire in sanità, scuola, risanamento ambientale, energie rinnovabili, rete idrica
• Per la riduzione generale dell’orario di lavoro a 30 ore a parità di paga
• Per il blocco dei licenziamenti e la nazionalizzazione senza indennizzo e sotto controllo operaio delle aziende che licenziano
• Per la cancellazione del debito pubblico verso le banche e la loro nazionalizzazione senza indennizzo per i grandi azionisti
• Per l’abbattimento delle spese militari, contro ogni guerra imperialista


Vi sono enormi possibilità oggettive e soprattutto l’impellente necessità ad organizzare la più ampia mobilitazione operaia. Dobbiamo lasciarci alle spalle la rassegnazione, ed invece rimettere in piedi e continuare percorsi chiari di unità d’azione che possono fare da leva. Proprio come quello che ha prodotto lo sciopero generale e le manifestazioni unitari di questi giorni.

Per il fronte unico di massa della classe lavoratrice, per l’alternativa anticapitalista e il governo dei lavoratori!



(volantino allegato in fondo a questa pagina)

Partito Comunista dei Lavoratori

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