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I due mostri dell'autonomia (in)differenziata e del presidenzialismo

20 Novembre 2022
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Tra le priorità della Meloni l'autonomia indifferenziata, che esaspererà il divario fra l'Italia ricca e l'Italia povera. Quest'ultima sarà ancor più schiacciata dall'esiguità di risorse interne a disposizione e da un taglio severo della spesa nazionale.
I servizi, già precari, compresi quelli essenziali, saranno ancor più penalizzati; la società sarà ancor più povera e consegnata al dominio della mafia.
Tutto ciò all'ombra del saccheggio del progetto del ponte sullo stretto e alle regalie connesse alle Zone Economiche Speciali (ZES), che saranno un vero e proprio paradiso fiscale per imprenditori e speculatori di ogni genere.

Si evidenzia un “combinato speciale” tra autonomia, crisi economica, privatizzazioni. Un combinato non contrastato, nei fatti, dalla burocrazia sindacale.
Il PCL respinge con forza la perversa suggestione di sostenere l'iniziativa di un “Sud tutto povero” contro un “Nord tutto ricco”. Nel Nord, infatti, le fasce più deboli della popolazione e gli immigrati non avranno beneficio alcuno dall'autonomia; saranno anche loro travolti dalla crisi economica e dalla recessione prossima ventura.

Mentre di tutto ciò si parla, avanza il progetto del presidenzialismo, disegno apparentemente opposto, che mantiene però l'esigenza della grande borghesia di rafforzare la sua capacità di dominio politico su una società sempre più esasperata.

Per il PCL, a partire dalla catastrofe del Sud e delle sue povere comunità locali travolte da questo saccheggio sociale, va rilanciata la proposta dell'unità di tutti gli oppressi, di tutto il Paese; Nord e Sud uniti nella lotta per la repubblica dei lavoratori.

Pino Siclari

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