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L'imperialismo italiano gioca la sua partita

Ai margini dell'incontro tra Giorgia Meloni e il boia al-Sisi

9 Novembre 2022
meloni_alsisi


La nuova presidente del Consiglio ha esordito in sede internazionale stringendo le mani insanguinate del boia Abdel al-Sisi, nell'interesse del sovranissimo imperialismo italiano. Altro che la verità su Regeni.

L'Italia vuole vendere all'Egitto propri gioielli militari. Dopo le due fregate di Fincantieri vendute da Conte al Cairo nel 2021 per 1,2 miliardi, è ora la volta di più succosi affari: la vendita di ventiquattro jet da addestramento Aermacchi M-346 per pattugliare i mari egiziani, e la vendita di uno stock di caccia Eurofighter per oltre 4 miliardi a vantaggio del gruppo Leonardo. Siccome la Francia ha venduto in Egitto trenta caccia Rafale per 4,5 miliardi, l'imperialismo italiano sente l'esigenza di un recupero sulla concorrenza. In cambio, l'Italia chiede ad al-Sisi garanzie per ENI in ordine allo sfruttamento del giacimento di gas di Zohr – scoperto da ENI stessa nel 2015 e di cui ENI è proprietario azionario – e un appoggio dell'Egitto nel contrasto dei flussi migratori verso l'Italia.

Quest'ultimo punto è importante. L'Egitto è alleato del generale Haftar a Bengasi, in lotta col governo di Tripoli per il controllo della Libia. L'appoggio di Haftar per impedire le partenze dei migranti dalla Libia (o per andare a riacciuffarli in mare e riportarli nei lager libici) è centrale per il governo italiano. Al-Sisi può mettere al riguardo una buona parola.

L'imperialismo italiano sta giocando la propria partita nello scenario internazionale. La guerra in Ucraina sposta verso nord il baricentro della NATO. L'Italia chiede allora agli USA un riequilibrio NATO sul fronte sud a proprio vantaggio. Di fronte a un imperialismo tedesco che accentua la propria autonomia in sede UE anche nel rapporto con la Cina, e di fronte a un imperialismo francese che non disdegna proprie velleità di ruolo in diversi scacchieri, l'imperialismo italiano offre la propria fedeltà alla politica estera americana in cambio di un sostegno USA agli interessi italiani in Nord Africa, in Centro Africa, in Corno d'Africa.
Nella lotta per le sfere d'influenza ogni potenza, grande o piccola, muove le proprie pedine. Chi vede l'Italia come “colonia” USA o di Bruxelles è incapace di capire la realtà, mascherando la natura dell'imperialismo di casa nostra.

Partito Comunista dei Lavoratori

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