Prima pagina

Il doppiopetto della Garbatella's woman

31 Ottobre 2022
meloni


Gli interventi politici esplicitati dopo il successo elettorale dalla Garbatella’s woman si caratterizzano per uno stile peronista, l'ambiguità del dire e non dire, un coacervo di banalità storiche non oggettive, ma interpretabili da chiunque in base alle proprie convinzioni.

La Meloni assume un atteggiamento a-fascista che contraddice la sua presunta evoluzione verso il conservatorismo europeo.

Condanna le leggi razziali, ma non dice che non furono un incidente di percorso, ma al contrario inserite dentro l'armamentario ideologico fascista delle discriminazioni verso le diversità non solo di razza ma sociali, culturali, economiche, sessuali, etniche.
Non ricorda Matteotti, Gobetti, Amendola, Gramsci assassinati da quello che fino a qualche anno fa veniva considerato il più grande statista del secolo, ed è rappresentato e ricordato con un'esposizione di statuette all'interno della casa del suo maître à penser Ignazio Benito La Russa.
Ricorda sempre che lei iniziò a fare politica dopo la morte di Borsellino, omettendo però che in Sicilia il centrodestra ha scelto di governare con l'appoggio di Cuffaro e Dell'Utri, entrambi condannati in giudicato per mafia.
Affossa il reddito di cittadinanza che ha dato la possibilità a milioni di persone di sopravvivere affermando una banalità, e cioè che sia preferibile il lavoro. Bene, non ci resta che aspettare la chiamata del nuovo ministro del lavoro a milioni di giovani per un lavoro stabile.
Sulle pensioni sposa in toto il draghismo proponendo l'"opzione uomo" che significherebbe un taglio del 30% sulla pensione, smentendo il verde leghista che ripropone quota 41.


SOVRANISMO E LIBERISMO

La dicotomia tra sovranismo e liberismo messa in atto negli anni passati come mera propaganda elettorale dai vari populismi non sta né in cielo né in terra.

Il sovranismo è una variante reazionaria del liberismo, è una tensione interna al secondo che possiede tra le varie declinazioni proprio il sovranismo. Il sovranismo si manifesta in quelle che Marx definiva le sovrastrutture: le politiche securitarie, giustizialiste, restrittive dei diritti democratici politici e sindacali.
Il liberismo si è caratterizzato con i governi di centrodestra e di centrosinistra con la precarizzazione del lavoro, la privatizzazione della sanità con la sottrazione e lo spostamento di 37 miliardi di euro in dieci anni verso la sanità privata, un progressivo smantellamento dello stato sociale.

Il sovranismo e il liberismo sono due facce della stessa medaglia: allo Stato la sovranità politica, al capitale la sovranità economica, con l'unica differenza che la sovranità politica dello Stato si applica all'interno delle varie nazioni, mentre il dominio del capitale è su scala mondiale.


IL MAQUILLAGE DEL FASCISMO

Le varie dichiarazioni di esponenti liberali del terzo polo (ma non solo) sull'inutilità della retorica antifascista di Stato non sono del tutto infondate: l'antifascismo di Stato contro chi, quando governi di centrodestra e di centrosinistra hanno avallato accordi criminali con la Libia per il respingimento dei migranti? L'antifascismo di stato contro chi, quando non si vuole approvare una legge di civiltà contro la tortura?

Si dice che l'antifascismo senza fascismo non abbia ragione di esistere. Vero, perché il fascismo definito da alcuni mainstream è presente nei gangli dello Stato, nei media asserviti al potere, nei costumi dell'italiano medio, nell’informazione e nella subcultura che bombarda le nostre menti.


OPPOSIZIONE DI CLASSE

A differenza del civismo radicaldemocraticista borghese (attento al sociale) del Movimento 5 Stelle, la sinistra di classe dovrà rilanciare il fronte unico di lotta (di massa) perché 18 milioni di salariati sono una grande forza sociale e perché nel 40% degli astenuti ci sono milioni di uomini e di donne di sinistra non rappresentati.
Ci aspetta una stagione di lotte contro il governo reazionario.

Sandro Bracciotti

CONDIVIDI

FONTE