Dalle sezioni del PCL

LETTERA A "IL MANIFESTO"

2 Aprile 2008

Caro Manifesto, caro Direttore,

sono un vostro assiduo, quotidiano lettore dal 1981, e non ho mai smesso neanche un giorno di comprarvi e leggervi.

Ho organizzato in questi anni vari incontri pubblici con giornalisti della vostra testata e promosso alcuni momenti di solidarietà nelle fasi di crisi economica del giornale.

Devo dirvi che sono molto, molto amareggiato, anzi , duramente incazzato, per come il Manifesto, unico quotidiano che si definisce "comunista", si unisca alla censura dei mass media nei confronti dell' unica forza politica che si definisce comunista", il Partito Comunista dei Lavoratori, di cui, ahimè, anche nel Manifesto non vi è praticamente traccia.

In questi anni avevo appreso da Il Manifesto bel altre lezioni di correttezza giornalistica e di attenzione alle minoranze ma evidentemente oggi le uniche sinistre che hanno diritto di cittadinanza sono quelle "arcobaleno" o "democratiche" o "critiche", che votano le guerre e aumentano le spese militari, promuovono De Gennaro e varano pacchetti sicurezza xenofobi ma non quelle che mettono in discussione radicalmente il sistema capitalistico.

Alessandro Fulimeni - Porto San Giorgio (AP)

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