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Il PCL nelle elezioni per il Senato in Liguria

29 Settembre 2022
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Di fronte a una normativa elettorale particolarmente antidemocratica per i tempi imposti, e considerando l'importanza di una presenza dei marxisti rivoluzionari alle elezioni su scala nazionale, avevamo proposto a diverse sinistre classiste (Fronte della Gioventù Comunista, Sinistra Anticapitalista, SCR, Tendenza Internazionalista Rivoluzionaria) un'alleanza elettorale capace di garantire tale presenza. La nostra proposta unitaria è stata purtroppo respinta. Di conseguenza, nei tempi previsti, il PCL ha potuto presentarsi al voto solamente in Liguria al Senato.

Il bilancio di questa esperienza per il partito ligure è stato positivo. In contrapposizione ai partiti borghesi, e a differenza di Sinistra Italiana e di Unione Popolare, abbiamo posto al centro della nostra campagna l'esigenza di una rappresentanza politica indipendente dei salariati e un programma apertamente anticapitalista per un governo dei lavoratori e delle lavoratrici. Non è un programma “elettorale”, è il programma per cui ci battiamo ogni giorno in ogni lotta. Semplicemente, a differenza di altri, non rinunciamo a presentarlo anche alle elezioni. Non disertiamo questo terreno di propaganda di massa. Non rinunciamo a usare la tribuna borghese, fosse pure nelle condizioni più sfavorevoli, per presentare una prospettiva rivoluzionaria. È l'insegnamento elementare del leninismo.

Sotto il profilo strettamente elettorale abbiamo registrato in Liguria un netto progresso rispetto alle elezioni politiche del 2018. Nel 2018, in alleanza con Sinistra Classe Rivoluzione nella lista “Per una sinistra rivoluzionaria”, prendemmo 1500 voti a livello regionale (0,17%). Nel 2022 come Partito Comunista dei Lavoratori, con la piena riconoscibilità del nostro simbolo, abbiamo preso 4380 voti (0,66). Abbiamo cioè triplicato. Ovviamente resta un risultato molto modesto, nel quadro complessivo della perdurante crisi della sinistra politica che le elezioni hanno confermato. Ma resta la sua positività.

L'aspetto più importante, al di là del risultato, ha riguardato la campagna condotta, sia in termini di proiezione mediatica sulle tv e radio locali, con contenuti dichiaratamente di classe, sia soprattutto in termini di volantinaggio sulle fabbriche. Pur con forze molto piccole, il partito ha coperto tutte le principali fabbriche della regione (ex Ilva e Ansaldo a Genova, gli stabilimenti di Fincantieri a Riva Trigoso e a La Spezia, la Oto Melara di La Spezia, la Bombardier di Savona, la Piaggio di Albenga, le vetrerie della Val Bormida). È un intervento al quale daremo stabilità e continuità mensile con la diffusione del volantino periodico nazionale.

La campagna elettorale ci ha consentito di guadagnare alcune nuove adesioni al PCL e diversi nuovi contatti, anche a livello operaio (Oto Melara), che cercheremo di far aderire al partito. In altri termini, nel nostro piccolo, con le difficoltà che ben conosciamo, la campagna elettorale è stata un fattore di costruzione e consolidamento del nostro partito in Liguria. È la conferma una volta di più del metodo leninista: non rinunciare mai, battersi sempre per le proprie idee su ogni terreno.

Partito Comunista dei Lavoratori

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