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Sui fatti di Niscemi e del MUOS. Giustizia per Antonio!

La Questura di Caltanissetta denuncia il compagno del PCL e attivista No MUOS Antonio Tralongo

29 Agosto 2022
AntonioTralongo


Il 19 agosto, dopo che sono passati dodici giorni dal corteo No MUOS, è arrivata una chiamata dalla DIGOS ad Antonio Tralongo, compagno palermitano militante del Partito Comunista dei Lavoratori, del Comitato di Base NO MUOS e attivista sindacale della CUB, riguardante “un atto da dover andare a firmare in Questura”.

L’atto in questione è una denuncia ad opera della Questura di Caltanissetta perché il sopracitato compagno è stato responsabile del corteo svoltosi a Niscemi.

Un corteo che, dopo essersi sciolto previa comunicazione, è stato attaccato ingiustificatamente dalla polizia con idranti e lacrimogeni al CS, questi ultimi in teoria vietati dalla Convenzione sulla proibizione delle armi chimiche firmata a Parigi nel 1993.

Dopo qualche giorno dalla liberazione dei sindacalisti di SI Cobas e USB a Piacenza perché annullato il capo d’accusa – ridicolo – di “estorsione di contratti migliorativi”, questo è l’ennesimo atto di repressione delle istituzioni borghesi contro chi rivendica diritti, contro chi ci mette la faccia ogni giorno a proprie spese, perché crede in una società più giusta libera dallo sfruttamento capitalistico.

Ci è chiaro che questa è una denuncia di natura politica, anche perché non c’è nulla su cui ci si possa appigliare se non il fatto di aver svolto un corteo di protesta contro l’esistenza di quella base della Marina americana e di tutti i porti di guerra, contro i rischi che le sue antenne provocano alla popolazione nissena tutta, contro le angherie che subiscono i niscemesi come il non poter usufruire dell’acqua corrente continuativa perché “serve al MUOS”.

Ricordiamo anche le provocazioni nelle giornate preparatorie al campeggio, di cui abbiamo parlato in un precedente articolo: durante le riunioni in sede privata al presidio del Coordinamento dei Comitati di Base NO MUOS, volanti della polizia si appostavano fuori dal perimetro e riprendevano lo spazio privato e i partecipanti, cercando di carpirne la discussione.

Semmai, viste le circostanze, chi dovrebbero essere denunciati sono l’istituzione “democratica” asservita a Confindustria e gli imperialismi, nazionale ed internazionali.

Questi attacchi, che la nostra classe subisce costantemente, sono la dimostrazione che la democrazia borghese non ha spazio di poter esistere se non per salvaguardare i profitti dei capitalisti, che decuplicano con la guerra, e che noi militanti politici marxisti rivoluzionari stiamo dalla parte giusta della storia: quella che inesorabilmente porterà a disfarsi di questo sistema economico e che stabilirà un governo dei lavoratori su basi anticapitaliste e rivoluzionarie.


ANNULLAMENTO DI DENUNCE, FOGLI DI VIA E ARRESTI PER LE COMPAGNE E I COMPAGNI CHE LOTTANO!

LA LOTTA NON SI PROCESSA. TOCCANO UNO, TOCCANO TUTTI!

CONTRO LA REPRESSIONE UNITÀ DI CLASSE!

Partito Comunista dei Lavoratori - Palermo

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