Dalle sezioni del PCL
LA NOTA - Huscher, sentenza che fa rabbrividire
2008-03-31 01:50:28 di TIZIANO DI CLEMENTE* - Nota inviata Al Ministro della Sanità ROMA - Alla Giunta Regionale del MOLISE - http://www.altromolise.it/notizia.php?argomento=e-mail&articolo=31017
1 Aprile 2008
Da AltroMolise.it- Il coordinatore regionale del PCL rende nota e commenta la sentenza con cui è stato riconosciuta la responsabilità per omicidio colposo di un sanitario che operava grandi interventi chirurgici demolitivi e spesso menomanti senza che questi fossero realmente giustificati. Interventi in diversi casi conclusisi con la tragica morte dei pazienti. Il tutto motivato dal tornaconto economico dei rimborsi tariffari regionali. Tornaconto del quale beneficiavano sia lo stesso condannato che la direzione della struttura clinica convenzionata in cui operava
La lettura della sentenza della Corte di Assise di Roma del 12 novembre 2007 con cui si condanna il dott. Huscer per il reato di omicidio colposo commesso rispetto ai pazienti nella I e IV Chirurgia dell’Azienda Ospedaliera Addolorata di Roma, lascia allibiti: sembra un film dell’orrore e invece è tragica reatà.
E per chi avesse dei legittimi dubbi, la sentenza sarà a breve messa a disposizione di tutti sul nostro sito pclmolise.altervista.org.
Si accerta, grazie anche alla coraggiosa denuncia di numerosi medici, che Huscer praticava “a priori” una ingiustificata chirurgia demolitiva; in pratica apriva e chiudeva corpi umani viventi e asportava organi senza che ve ne fosse bisogno, senza le preventive analisi giustificative dell’intervento, anzi, spesso pur essendo stato avvertito del contrario. Pazienti, anche giovani, sono morti, a fronte di un elenco interminabile di tali atti disumani riportati nella sentenza. Ma proviamo a capire il perché di tanta barbarie.
A pag. 85-86 della sentenza si legge: “la tariffa regionale di rimborso di una DCPA – gli interventi ingiustificati di Huscer ndr – era di 11.811,89 euro ed è lecito ipotizzare, pertanto, che le costose operazioni tanto praticate dall’ Huscer come gli altri inutili interventi ampiamente demolitivi (…) siano stati scelti per ragioni economiche e non cliniche” . Per la soddisfazione della Direzione Generale che vedeva incrementare il budget, Huscer godeva di “vantaggi economici derivantigli dal contratto di lavoro art.4 punto 4” e cioè “incremento retributivo…fino al 30% degli incrementi economici conseguiti nel centro di costo di cui il dirigente è responsabile”
La destra berlusconiana molisana guidata da Iorio, in ossequio all’idea liberale della sanità-mercato, ha portato dunque al Veneziale di Isernia il dott. Huscer che, nella citata sentenza (pag. 96), è definito così: “i fatti evidenziati delineano una personalità addirittura potenzialmente pericolosa per l’incolumità pubblica”. E che dire del fatto che l’Huscer, pur bocciato in vari concorsi a Brescia (la sua città), venne chiamato “per chiara fama” dall’Università del Molise il 29 dicembre 2006? -pag. 26 della sentenza-. E che dire degli assessori regionali alla sanità del Lazio e dei Ministri della Sanità (di destra e dell’Unione) che nulla fanno per impedire simili fatti?
Nessuno nega, sul piano della responsabilità penale, la presunzione di innocenza sino alla condanna definitiva, ma la citata sentenza è, di fatto, la chiara dimostrazione delle devastazioni sociali create dalla controriforma della sanità, attuata negli ultimi anni dai due poli della borghesia italiana, quello della destra e quello dell’Unione (con l’appoggio ossequioso di quei parlamentari dell’attuale “sinistra arcobaleno”), che hanno fatto della salute delle persone una merce da gestire come in un’azienda commerciale, legando gli incentivi non alla qualità del servizio dato al paziente ma al costo dell’operazione, in nome tra l’altro di una falsa “meritocrazia” che si traduce sempre nel premio ai lacché del potere. Ed infatti un medico coraggioso che aveva iniziato a segnalare tali soprusi di Huscer sui malati fu subito sottoposto a procedimento disciplinare.
Il Partito Comunista dei Lavoratori del Molise, a fronte di quanto sopra, chiede nell’immediato che il Ministro e la Giunta in indirizzo provvedano ad adottare quanto di loro competenza per tutelare la salute dei pazienti del Veneziale, quanto meno con la sospensione cautelare della nomina di Huscer, e si appella alla popolazione locale, per la mobilitazione per rivendicare l’unificazione sotto il controllo pubblico e democratico della sanità anche nel Molise, poiché le logiche aziendalistiche e la sanità privata non solo contraddicono la necessaria gratuità a carico della fiscalità generale e la universalità del diritto alla salute, ma sottraggono grandi risorse al servizio sanitario pubblico spesso per truffe e speculazioni ignobili sulla pelle dei malati.