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Solidarietà ai sindacalisti arrestati!

Comunicato sugli arresti SI COBAS e USB

19 Luglio 2022
al do millani


Il Partito Comunista dei Lavoratori esprime la propria indignazione per la raffica di arresti domiciliari decisa dalla procura di Piacenza contro dirigenti sindacali locali e nazionali del SiCobas e della USB. Esprime ad essi la sua totale solidarietà.

Questa operazione rappresenta l'ennesima assurda provocazione della procuratrice capo Grazia Pradella. Questo magistrato pare ritenere, contraddicendo leggi e Costituzione, che qualsiasi lotta sindacale per migliorare le condizioni previste da un contratto nazionale sia illegale e costituisca addirittura un reato di estorsione. Questo facendosi strumento di un padronato particolarmente reazionario come quello di Piacenza.

Già l’anno scorso la Pradella aveva tentato una operazione analoga, addirittura concionando su quanto sarebbe stato il massimo giusto di salario oltre il quale ogni richiesta sarebbe appunto estorsiva. Con questo ponendo in discussione, con concezioni alla regime cinese, un diritto esercitato dai lavoratori italiani da quasi 200 anni fa e conquistato legalmente dal 1889.

Fortunatamente i livelli superiori della magistratura hanno assolto pienamente i compagni.

C’è da dire che il curriculum personale della Pradella non rivela bizzarrie solo riguardo alle lotte sindacali. Come sostituto procuratore a Milano si rese nota per una "graguignolesca" denuncia di un attentato nei suoi confronti, avendo “visto” un'ombra alla finestra del palazzo di fronte al suo che “forse” imbracciava un fucile. Va da sé che di questo “attentato” non si sia trovato il minimo indizio.

Poi la Pradella ha tentato (in nome di sue fantasiose ricostruzioni ) di insabbiare, senza riuscirci, la inchiesta del giudice Salvini che è riuscito finalmente dopo decenni, a individuare i veri colpevoli della strage di Piazza Fontana, giungendo fianco a denunciare Salvini, con motivazioni risibili, al consiglio superiore della magistratura.

Fatto questo a Milano, promossa incredibilmente a capo della procura di Piacenza, è passata ad attaccare lavoratori e sindacati combattivi. Certo in questa sua azione è stata presumibilmente spinta e facilitata dal clima
generale di azione antioperaia di tutti i governi degli ultimi decenni, e in particolare di quello dei Cinque stelle con la Lega (primo governo Conte) con i cosiddetti “decreti Salvini”.

Tuttavia speriamo che anche oggi, come l’anno scorso, tutto si concluda in un nulla di fatto. Auspichiamo anche, pur nella nostra diffidenza nelle istituzioni dello stato borghese, che un membro del Consiglio superiore della magistratura ponga in quella sede la questione, se non di cacciare Grazia Pradella dalla magistratura, come
sarebbe logico, perlomeno di mutarla di sede per incompatibilità ambientale.

In ogni caso è evidente per noi che la risoluzione positiva di questo fatto sarà certo legata allo sviluppo immediato di mobilitazioni e azioni di protesta che come PCL sosterremo pienamente. Tutte!

Partito Comunista dei Lavoratori

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