Dalle sezioni del PCL

Sulle elezioni comunali a Messina

11 Giugno 2022
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ll Partito Comunista dei Lavoratori, di fronte ad una situazione di grave crisi sociale ed economica che attanaglia la città di Messina, prende posizione rispetto alle elezioni comunali del 12 giugno.

Di fronte ad una e vera propria desertificazione economica, sociale e culturale, i comunisti non possono stare in silenzio. Niente è stato fatto dall'uscente giunta De Luca in tema di lavoro, servizi sociali e spazi sociali pubblici, anzi tutto è continuato come prima, peggio di prima.

La maggior parte dei candidati sindaci e le liste associate dei partiti di governo rappresentano e rappresenteranno in seno al consiglio comunale gli interessi
delle lobby dominanti di Messina. Nel passato, nel presente e nel futuro.

Nel quadro dei soggetti presenti alle elezioni l'unica lista sganciata dai partiti di governo e da logiche clientelari e di profitto è la lista civica Messina in Comune, espressione di un accordo politico tra PRC, Potere al Popolo, PCI e Antudo, di cui fa parte Gino Sturniolo, candidato a sindaco della coalizione. Come PCL riteniamo, nella reciproca autonomia e indipendenza, che la loro campagna elettorale all'insegna della lotta contro le privatizzazioni, contro l'ultimo DL "concorrenza", per il diritto alla casa, per la tutela ambientale (leggi anche No Ponte e lotta contro le speculazioni e cementificazioni), e lotta contro la guerra siano dei punti in comune positivi che vanno portati avanti oltre le elezioni. Dissentiamo però radicalmente con Antudo, organizzazione politica del candidato sindaco Sturniolo, sul loro obiettivo dell'indipendenza della Sicilia. Quindi nessun sostegno programmatico alla piattaforma indipendentista di Antudo.
In un'epoca in cui il potere politico ed economico è sempre più centralizzato e predatorio, dividere, frantumare i territori è suicida. Al contrario, serve unificare le lotte tra i territori, e porre al centro degli obiettivi di lotta, ad esempio l'esproprio sotto il controllo dei lavoratori, senza indennizzo, delle grandi fabbriche che inquinano ed uccidono.

Per creare nuove municipalità partendo dall'autorganizzazione dal basso, come sottolineano i rappresentanti della lista Messina in Comune, non si può fare affidamento solo sulle proprie risorse o sulla sola onestà amministrativa degli amministratori, o su uno striminzito bilancio partecipativo, come sostengono i rappresentanti della lista.
Il bilancio partecipativo, cavallo di battaglia dei No global, si è dimostrato una grande illusione e un grande fallimento, vedi l'esperienza di Porto Allegre in Brasile. Un libro dei sogni. Bisogna andare oltre, elevare il conflitto sociale contro chi strangola gli enti locali: non pagare i debiti alle banche usuraie, mettere in discussione il patto di stabilità imposto dall'Unione Europea delle banche capitaliste, che tanti tagli ha determinato ai bilanci delle amministrazioni locali.

Anche qui serve l'esproprio, la nazionalizzazione e il controllo pubblico delle banche usuraie senza indennizzo sotto il controllo diretto dei lavoratori e delle lavoratrici, in modo tale che il risparmio degli abitanti locali venga utilizzato per fini sociali. Solo così gli enti locali potranno accedere alla liquidità per i loro progetti sociali.
Serve andare oltre la raccolta differenziata della spazzatura, il riuso e il compostaggio, tutte cose necessarie segnatamente nel nostro territorio. Bisogna eliminare e/o ridurre drasticamente la produzione della plastica e di tutti gli imballaggi inutili e dannosi.
Serve un'economia pianificata che stabilisca con i lavoratori, le lavoratrici, le comunità locali, che cosa produrre, come produrre, quanto produrre, per chi produrre a partire dai bisogni sociali delle comunità locali.

Tra le tante consulte, una molto importante dovrebbe nascere a Messina, quella sul lavoro. Un luogo in cui riunire tutti i lavoratori e le lavoratrici in lotta per unificare la loro forza e le loro vertenze. Inoltre dovrebbe essere il luogo in cui riunire i precari e i disoccupati locali, per avviare battaglie contro la mancanza e/o la precarizzazione del lavoro.
È necessario unificare le lotte sacrosante per la salvaguardia dell'ambiente, della salute pubblica, del diritto alla casa, con le lotte sociali e di classe di chi difende il proprio posto di lavoro o di chi non ha il lavoro o ne ha uno precario e in nero. Nessuna realtà di lotta è il centro del mondo, a maggior ragione oggi contro un sistema del profitto particolarmente forte e ben strutturato.
Il comune deve assumersi queste finalità sociali e combattere per loro.

Per tutte le ragioni precedentemente annotate, come Partito Comunista dei Lavoratori, non essendo presenti alle elezioni, diamo indicazioni di voto critico alla lista Messina in Comune e al candidato sindaco Gino Sturniolo, nella prospettiva di costruire oltre le elezioni comunali un fronte unico sociale e di classe anticapitalistico anche nel territorio messinese, che tanto bisogno ha di un nuovo progetto sociale di cambiamento e di civiltà.

Partito Comunista dei Lavoratori - sezione di Messina

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