Dalle sezioni del PCL

Elezioni comunali di Fabriano: tanto rumore per nulla!

6 Giugno 2022
FABRIANO ELEZIONI


LA FINE DEL POPULISMO PENTASTELLATO!

Sono ormai passati quasi cinque anni da quando il candidato Sindaco che vinse le ultime elezioni apriva la sua campagna elettorale con uno slogan che a noi marxisti rivoluzionari ha fatto accapponare la pelle e un po’ di pena nei confronti di chi si è appropriato ingiustamente di tale terminologia: una semplice “rivoluzione”. Tale affermazione è piena di ipocrisia politica e scarsa consapevolezza del vero significato dell’idea culturale che essa esprime. Giudicammo già allora tale uscita un segno di alto livello di populismo della lista del cinque stelle e del suo, ora uscente, sindaco.

Il candidato Santarelli vinse le elezioni sulla scia dell’onda di protesta e di indignazione nei confronti di tutta la politica nazionale e di riflesso locale, con la promessa che il vecchio modello politico a livello locale e nazionale fosse solo un vecchio ed oscuro ricordo. In questi anni però è successo di tutto e di più, e soprattutto è accaduto quello che noi avevamo previsto in tempi non sospetti: il M5S in questi anni è diventato un partito borghese di potere che è passato per vari governi da quello giallo-verde con il “cazzaro verde” Salvini, a quello giallo arancione con il PD principale forza politica e strumento della borghesia italiana, delle banche e di confindustria fino ad essere colonna portante dell’attuale governo di unità nazionale guidato da Mario Draghi, uomo e principale referente degli interessi capitalisti dell’unione europea e delle economie imperialiste d’ Europa.

I proclami dei vari “santoni” del movimento sono letteralmente scomparsi perché un soggetto politico orfano di una visione strutturata della propria azione è destinato a scomparire e ad implodere sulle proprie contraddizioni. Sono lontani i giorni di protesta delle varie piazze luogo di teatro di proclami vuoti e inconsistenti; sono lontani i proclami di Di Maio che annunciavano l’apertura del parlamento e delle istituzioni come delle scatolette di tonno; sono lontani i giorni delle varie dirette streaming che mettevano in contrapposizione, dal punto di vista formale e non sostanziale, due pagliacci come Renzi e Grillo. Sono finiti i proclami dei più alti esponenti di tale movimento in cui affermavano che con il reddito di cittadinanza si era sconfitta la povertà.

Ora sulla base di tutto ciò noi crediamo che ripresentare alle elezioni quel movimento accentratore di potere sia un’operazione politicamente vecchia, superata e per molti aspetti ridicola. Nel contesto locale la storia dei cinque anni del Sindaco Santarelli è stata piena di ombre e sulla costruzione dell’adattamento alle varie prassi che vengono imposte dal capitalismo e dai potentati locali che lo governano.

Bisogna partire da un fatto politico puramente estetico: il gruppo del M5S che si è seduto cinque anni fa in consiglio comunale è arrivato decimato e profondamente diviso. Le tante dimissioni dei vari esponenti e consiglieri hanno fatto sì che il mandato si chiudesse con numeri in consiglio comunale molto stretti e risicati. Di fatto la maggioranza si è tenuta in piedi quasi per miracolo e con profonde contraddizioni di merito e di metodo: le diverse anime sono arrivate presto allo scontro su effimere e inutili situazioni. Questo provincialismo politico però ha innescato confusione, ingovernabilità tutto nell’interesse della borghesia locale e delle famiglie padronali che esercitano da sempre nel territorio il proprio agire con obiettivi sistematici e costanti: fare i propri interessi a discapito dei lavoratori, delle lavoratrici sulla pelle dei disoccupati e precari.

La giunta Santarelli non ha mai preso in maniera chiara e concreta una posizione socio politica della situazione devastante del nostro territorio, dal punto di vista sociale, lavorativo ed economico. Si sono limitatati a scandalizzarsi per le varie situazioni ma a non mettere in atto situazioni e politiche al limite dell’agibilità comunale, per contrastare chi sta distruggendo il nostro comprensorio. Azioni di facciata, sfilate tra i lavoratori in lotta (Elica, JP) e nessuna presa di posizione dura e precisa che potesse denunciare questi tragici avvenimenti.

Al Sindaco uscente Santarelli e alla sua frammentata giunta consigliamo di andare a studiare il vero significato del termine “rivoluzione” perché appropriarsene così con poca consapevolezza e visione resta un atto di basso profilo e contribuisce a scalfire in maniera del tutto illegittima, la storia della classe lavoratrice e dei rivoluzionari che hanno dato tutto in termini umani per costruire azioni di lotta al fine di respingere tutti gli attacchi che la classe operaia ha subito nella storia. Quasi sicuramente dopo le elezioni questa pagina verrà definitivamente chiusa. Resta però un dato politico che non dovrà essere sottovalutato: il consenso raccolto verrà utilizzato per capitalizzare il massimo del guadagno con il minimo sforzo nello scenario del possibile ballottaggio perché siamo convinti che il 5S non riconfermerà a Sindaco il proprio candidato. E per questo per poter rimanere all’interno dei giochi e delle manovre della politica della città, i propri consensi verranno svenduti probabilmente al miglior offerente per ricavare figure di potere e posti nel nuovo consiglio comunale nell’opposizione, se non addirittura in maggioranza.


SORCI-GHERGO, LE DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA!

Sulla base di quanto espresso sopra passiamo ad analizzare i due candidati che quasi sicuramente si giocheranno fino all’ultimo voto la vittoria a questa tornata elettorale. Proviamo molto imbarazzo nel dover scrivere del candidato Sorci perché la sua storia politica è talmente poco limpida e chiara che potremmo evitare di scrivere ulteriormente. Ci teniamo a rimarcare e sottolineare che la voglia e la sete di potere vanno oltre ad ogni forma di dignità personale, culturale e politica. Tutti conoscono questo soggetto, tutti sono al corrente dei suoi trascorsi e nessuno può far finta di non vedere l’ennesima manovra trasformista per la causa dei padroni e dei potentati locali in questo caso vicini maggiormente alle posizioni di destra nel campo prettamente liberale. Chi ha deciso questa candidatura non lo ha fatto per creare condizioni alternative al centro sinistra, ma semplicemente si è voluto assicurare il blocco dei voti partendo dalla destra più liberale fino ad arrivare e ad attrarre quella più estrema.

Oggettivamente parlando la scelta di tale candidato è stata sicuramente corretta per un semplice motivo: l’anima democristiana riesce sempre a mettere tutti d’accordo dalle aree più cattoliche fino a quelle vicine a posizioni fasciste. Sorci è il burattino consapevole di essere agganciato ai fili dei capitalisti ai quali può dare garanzie precise e risposte immediate. Ciò non toglie che se dovesse vincere le elezioni non avrebbe nessun problema ad aprire il proprio salotto a quella parte di potere che per il momento ha deciso di sostenere la candidata del PD e del centro-sinistra. Ad esso si è decisi di rispondere con una candidata sicuramente di spessore che non è mai emersa in prima fila nei giochi politici della città, ma che non ci deve indurre a pensare che non abbia un peso di rilievo.

La Ghergo è espressione del potentato classico che in questi anni ha visto come principale referente il Partito Democratico e tutti i suoi collegamenti. Rispetto al candidato Balducci, un centrista di professione, l’operazione che si sta tentando di fare è quella di dipingere questa coalizione più spostata a sinistra di quella che non è. Per tagliare corto verrà riproposta lo stesso modello di gestione e la stessa politica come nelle esperienze passate basato sulla totale subordinazione ai padroni del territorio. Politiche vicine alle esigenze della borghesia locale a sfavore di qualsiasi causa della parte più debole della popolazione del territorio. Nessuno di loro, che ora si presentano come reciproca alternativa, si è mai espresso con decisione, fermezza e convinzione su tutto il declino sociale e lavorativo che ha spezzato il nostro territorio. Nessuna posizione reale e concreta contro le cause che hanno portato la città ad avere oltre seimila disoccupati, contro le delocalizzazioni e la chiusura delle fabbriche che ha impoverito il reddito di centinaia di famiglie di lavoratori e lavoratrici, per la precaria situazione legata al taglio della sanità; nessun accenno allo spreco dei fondi pubblici investiti nella pedemontana che doveva contribuire alla sviluppo dell’economia locale e che invece attualmente sta distruggendo e impoverendo le piccole attività e realtà delle aree più urbane. Se vincerà uno dei due, nulla muterà e tutto rientrerà nelle logiche di rafforzamento, commistione tra tali politiche e i ricchi capitalisti che mantengono e gestiscono il potere da sempre.

Non escludiamo che ad entrambe le liste arriverà un sostegno da parte dei sindacati confederali che si posizioneranno sulla base dei legami politici e nella logica dei rapporti diplomatici (CGIL-Ghergo, CISL-UIL Sorci). Dunque possiamo tranquillamente ribadire che Sorci e Ghergo non sono alternativi tra loro perché il fine politico resta e sarà sempre lo stesso: fedeli referenti del potentato locale e assoluta lontananza dalle principali rivendicazioni della classe lavoratrice.


ASSOCIAZIONE FABRIANO PROGRESSITA: NESSUNA REALE SVOLTA DI PROSPETTIVA SUL VERSANTE DI CLASSE!

Il candidato Arteconi, consigliere di minoranza uscente, ripropone la sua candidatura come forza alternativa ai due principali blocchi di centro destra e centro sinistra e al populismo penta stellato. Agli occhi di molti questa candidatura potrebbe essere la giusta risposta alle altre liste in lizza per il comune. Come abbiamo sempre fatto, perché le valutazioni vanno sempre date sui temi e non su chi le rappresenta, crediamo che ci sia tanto da approfondire, chiarire e argomentare importanti dati oggettivi, per smontare l’impatto politico e mediatico che i promotori di tale lista vogliono far passare. Il candidato Sindaco Arteconi annuncia la sua candidatura d’avanti ai cancelli della JP sulla quale abbiamo detto tanto negli anni e sono note le tristi vicende, per denunciare la drammatica situazione lavorativa ed occupazionale. Se non dovessimo conoscere alcune circostanze probabilmente avremmo apprezzato questa scelta. È qui invece che registriamo la prima contraddizione di fondo che rende poco credibile tale impostazione perché nei mesi passati tale lista e i suoi principali rappresentanti hanno chiesto pubblicamente le primarie al PD e a tutta l’area di centro sinistra. Si è cercato di entrare a far parte di una coalizione e con un partito che tanto ha fatto negli anni per distruggere i diritti dei lavoratori.

Gli atti pubblici testimoniano il fatto che nei mesi precedenti la lista Arteconi ha cercato di ricucire rapporti per creare un blocco largo nel centro sinistra insieme alla principale forza politica che a livello nazionale ha promosso il più grande attacco al mondo del lavoro con il Jobs Act mettendo sotto attacco la classe lavoratrice. Se volessimo spostarci per un attimo su argomenti e temi nazionali, ricordiamo a tale lista la storia del partito di Letta, con il quale si è cercato di fare un accordo, è tutt’ora macchiato e legato alle vicende di mafia capitale e a quelle della Monte dei Paschi di Siena banca dell’ex Ministro Boschi. Perché non tenere conto di tutto ciò anche nella prospettiva e nel dibattito locale? La comprensione è immediata; perché tale lista non è espressione di politiche di classe e di contrapposizione al sistema capitalistico ma rientrano nel terreno della concertazione per accaparrarsi posti nei luoghi di potere.

Un altro aspetto poi su il quale vorremmo soffermarci riguarda la dinamica del voto. Al netto di una clamorosa smentita nei nostri confronti sulla nostra previsione, siamo certi che la lista Arteconi non sarà protagonista fino alla fine di questa tornata elettorale perché crediamo che, per eleggere il nuovo primo cittadino, si dovrà passare per il ballottaggio Sorci-Ghergo. Arrivati a questo punto noi immaginiamo che Associazione Fabriano Progressista indirizzerà i propri voti verso la candidata del PD e come presumibilmente potrebbero fare i 5stelle verso il candidato del centro destra. Far credere di essere alternativi senza neanche far chiarezza con questi possibili e concreti retroscena crediamo che sia poco onesto e ingiusto per chi si illuderà di sostenere il candidato o le liste che possano gettare le basi per la necessaria svolta.

Ultimo aspetto per noi di maggiore peso è quello rivolto alla visione della necessità del soggetto politico che possa attrarre le masse e rappresenti le istanze del mondo del lavoro con una prospettiva anticapitalista. I vari soggetti che compongono questa lista non hanno mai dimostrato di voler costruire e gettare le basi per questa prospettiva. Figure che passano da uno schieramento all’altro, che hanno una concezione della politica leggera e opportunista, figure poco limpide che in questi anni non hanno disdegnato di appoggiare iniziative promosse da forze dell’estrema destra (questione punto nascite e sanità) che per quanto ci riguarda non potranno mai essere nostri interlocutori.


PER UNA REALE ALTERNATIVA AL SERVIZIO DEI LAVORATORI, PRECARI E DISOCCUPATI!

Da coerenti marxisti materialisti rivoluzionari abbiamo cercato di fare un’analisi oggettiva e legata ai contenuti nel metodo e nel merito. La nostra storia è quella dei partiti leninisti e rivoluzionari che in passato hanno visto dare appoggio in maniera critica, in assenza della partecipazione delle organizzazioni rivoluzionarie alle elezioni borghesi, a partiti o organizzazioni del campo riformista.

Sulla base di questa premessa, crediamo che a Fabriano non esistano le condizioni per dare un appoggio, seppur critico, a nessuna lista compresa quella del candidato Arteconi. Non abbiamo assunto questa posizione per vizio ideologico, ma sulla base di dinamiche storiche che si susseguono da tempo nella sinistra fabrianese. Non faremo l’errore di accettare la retorica dei “meno peggio” (Arteconi - Ghergo) affinché venga almeno arginato il pericolo dell’ascesa e della possibile vittoria della destra locale legata anche alle frange più estreme e fasciste. A tale politiche va data una risposta unitaria sul fronte di classe dal punto di vista sociale, nel mondo del lavoro e nel campo dell’antifascismo.

Le politiche che attueranno i due grandi blocchi presenti a queste elezioni attireranno verso di sé personaggi che sulla carta potrebbero apparire contrapposti. Anche questa volta assisteremo alla ripetizione delle dinamiche che si sono susseguite in tutti questi anni: dare risposte e garanzie a chi conta economicamente, per lasciare al proprio destino tutti coloro che vivono con salari da fame, che rischiano di perdere quotidianamente il proprio lavoro, la propria casa per colpa dello strozzinaggio delle banche per non parlare dei giovani precari, studenti e lavoratori di età più elevata che faranno fatica a trovare un’occupazione.

Tale situazione può essere invertita solo attraverso una mobilitazione che sappia tracciare le linee guida della lotta di classe sul territorio contro i padroni che hanno devastato tutti i settori del comprensorio con la prospettiva del governo dei lavoratori su scala locale e nazionale. Per questo, come Partito Comunista dei Lavoratori, siamo disponibili ad aprire un confronto con tutti coloro che condividono la nostra analisi politica controcorrente nei confronti di chi predilige azioni di concertazione e di pace sociale sul territorio. Noi da tempo abbiamo deciso da quale parte stare, è tempo che qualcun altro lo faccia in fretta e nella maniera più concreta e chiara possibile.

Partito Comunista dei Lavoratori – Sezione di Ancona

CONDIVIDI

FONTE